Le Mura di Lucca compiono 500 anni. E celebrano questo evento speciale, facendosi belle e preparando una festa lunga un anno. Da ottobre, infatti, data che nel 1513 segnò l’inizio del cantiere delle mura, partiranno nel 2013 dei lavori di restauro in vari luoghi della cerchia muraria e, soprattutto, un anno di manifestazioni per ricordare l’evento che ha cambiato per sempre l’aspetto della città. Per i lavori, che partiranno a più riprese nel corso di quest’anno e proseguiranno fino al 2015, sono stati stanziati 9,5 milioni di euro, di cui 7 messi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e 2,5 dalla Regione Toscana.
Gli eventi saranno circa 50, si apriranno il 4 ottobre ed andranno avanti per un anno intero. Nel 1513, all’indomani della caduta di Pisa, riconquistata dai fiorentini, il Consiglio Generale, massima Magistratura della Repubblica dell’epoca, decise di ammodernare tutto il sistema difensivo della città. Lucca, infatti, era cinta da mura sin dall’epoca romana, ma fu nel 1513 che si iniziarono i lavori per dare alla cerchia protettiva l’aspetto che ha ancora oggi. In quell’anno, infatti, si diede inizio al taglio di tutti gli alberi e all’abbattimento di tutti gli edifici, anche quelli religiosi, che si trovavano sui terreni destinati al percorso delle nuove mura.
Si diede cioè inizio a quella che è conosciuta come “tagliata”, ovvero il taglio dei borghi di San Pietro e di San Donato, per un raggio di mezzo miglio lucchese, pari a circa 1771 metri. I lavori veri e propri partirono solo nel 1544 ed il cantiere durò complessivamente più di un secolo, ma quell’ottobre del 1513 è considerato, a tutti gli effetti, l’inizio della storia. Le mura, grandiose e potenti, furono di fatto solo un deterrente e non servirono mai al loro scopo primario, ovvero quello difensivo.
Ma se da un lato hanno protetto la città dai pericoli esterni, reali o ipotetici che fossero, dall’altro sono servite, proprio nel consentire il protrarsi nel tempo della libertà di Lucca, affinché quella libertà non fosse solo una parola senza significato, ma divenisse un reale valore economico e culturale, consolidato poi nel corso dei secoli. La sicurezza che regnava a Lucca, rese per esempio fiorenti i suoi commerci, facendole avere rapporti con mondi altri, di cui è sempre stata rispettosissima.
Le mura dunque, simbolo di difesa dei valori, lo sono state anche di apertura mentale al mondo esterno. E in questo stesso spirito sono nati gli eventi proposti, dedicati in parte alla città, per recuperare le proprie radici, in parte a un pubblico più ampio, per rilanciare la vocazione internazionale della città. I restauri Il Comune di Lucca ha indicato alcuni luoghi come prioritari e, in questi i lavori, inizieranno inderogabilmente nel corso del 2013: la Casa del Boia (1,5 milioni di euro stanziati), l’ex canile (450 mila euro), le piste ciclabili (250 mila euro), la Casermetta Porta San Pietro (150 mila euro), la Sortita San Paolino (200 mila euro), la riduzione dell’asfalto (180 mila euro), la sostituzione dei corpi illuminanti (200 mila euro), il restauro paramento (200 mila euro) e il restauro di Porta Elisa (60 mila euro). Tra questi interventi, uno dei più significativi sarà quello che interesserà la Casa del Boia, una casa in pietra, con porta sulla strada, ma anche un accesso direttamente al Torrione delle mura, che intorno al 1825 venne assegnata al boia Tommaso Jona.
Un boia che il suo lavoro, a Lucca, non lo fece mai, chiamato in città dopo che il Codice Napoleonico aveva aumentato il carico di sentenze da eseguire, facendo lievitare il costo del ‘noleggio’ di boia e ghigliottina, di cui fino a quel momento la città si era avvalsa, usufruendone, solo all’occorrenza, dalla vicina Pisa. La casa, il cui tetto è in parte crollato e le cui mura si stanno sbriciolando, sarà completamente ristrutturata e fornita di ascensore. Cosa che renderà l’accesso alle mura finalmente facilitato anche per i disabili.
Diventerà luogo d’incontro e di aggregazione culturale centrato sulla Via Francigena e il territorio di Lucca. Poi ci saranno i lavori all’ex canile delle Mura, nell’antica Casermetta del Baluardo San Salvatore, all’estremità orientale dell’attuale cerchia. Nata come alloggio del corpo di guardia, è un edificio semplice e spartano, con struttura in muratura di pietrame e copertura a padiglione ligneo. La funzione militare venne meno già agli inizi del XIX secolo e da allora fu utilizzata come magazzino, ricovero e infine come canile municipale.
Lo stato attuale è fatiscente. Il progetto è quello di destinarlo agli amanti dello sport all’aria aperta che frequentano le Mura Urbane e anche quale supporto ai visitatori della struttura realizzata nell’ex Casa del Boia. Infine ci saranno i lavori alla Casermetta San Pietro, il cui solaio è oggi molto compromesso, fuori dalla quale, quindi lungo la passeggiata delle mura urbane, sarà realizzato un bagno accessibile ai diversamente abili. Gli eventi Le celebrazioni per il Cinquecentenario delle Mura, propongono una serie di eventi in parte legati alle mura e al periodo storico in cui furono iniziate, e in parte volte a coinvolgere le eccellenze locali.
Questo il programma del fine settimana che aprirà i festeggiamenti: il 4 ottobre, la chiesa di San Francesco ospiterà un dialogo fra due grandi protagonisti della cultura italiana, Umberto Eco parlerà dell’importanza dei simboli nella costruzione del patrimonio identitario di un popolo e Philippe Daverio del rapporto tra Arte e Religione. Modererà il dibattito Fabio Pammolli, direttore fondatore di Imt Alti Studi Lucca. Il 5 ottobre, la Nuova Compagnia di Canto Popolare darà inizio ad una grande festa, la Notte Bianca delle Mura, una notte attraversata da musiche popolari che faranno ballare la città e da una costellazione di eventi culturali diffusi in ogni angolo del centro storico.
Il 5 e 6 ottobre poi si terrà la Cerimonia di apertura delle porte cinquecentesche in cui sono coinvolti gruppi storici che hanno allestimenti e costumi di quel periodo. Verranno svolte attività come duelli, tornei e sbandierate che ricreeranno il clima di una città del Cinquecento. La rievocazione, oltre ad essere una festa, dovrà avere una valenza didattica, con dimostrazioni riguardanti la preparazione dei cibi, l’uso delle armi, la struttura degli accampamenti e quant’altro: una lezione di Storia a cielo aperto per affascinare ed attrarre visitatori, ma anche trasmettere in modo diverso la conoscenza di un passato che sta alle radici della nostra città. Gli eventi, che verranno comunicati in seguito, si chiuderanno nell’ottobre 2014 con un Convegno internazionale di città murate europee ed extra-europee, in cui verranno presentate le manifestazioni culturali più significative delle città partecipanti. Per creare la consapevolezza dell’importanza di questo monumento nei giovani è stato predisposto un piano di intervento didattico a 360 gradi che si rivolge agli studenti di tutte le scuole: dalla materna all’università.
Le Mura sono infatti una struttura architettonica complessa fatta di cortine, baluardi, cannoniere, sotterranei che pochi conoscono nella loro interezza ed è per questo che, anche grazie alle opere di risanamento, cercheremo di renderle fruibili favorendo visite guidate per le scuole e aprendole il più possibile al pubblico. Ma sono anche una fonte che parla di storia, della nostra storia passata che è necessario conoscere per consolidare radici e identità culturale. In questa ottica si inserisce il corso per piccole guide dedicato ai bambini della scuola primaria, ma anche il bando per le scuole secondarie in cui uno dei temi proposti è l’utilizzo delle Mura negli ultimi due secoli. Seguendo l’ottica di un coinvolgimento quanto più possibile significativo dei giovani, anche il Logo della manifestazione è stato realizzato dagli studenti del Liceo Artistico della città.