Firenze, 10 maggio 2013 – Un’altra Europa: più sociale, più democratica, più solidale. Un’Europa dei cittadini e dei popoli, non degli Stati. Capace di comprendere le dinamiche generate dalla globalizzazione e di essere all’altezza dei problemi e delle nuove sfide. A chiederlo a una voce i partner di Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che dal 17 al 19 maggio 2013 si svolgerà a Firenze, alla Fortezza da Basso (www.terrafutura.it). Dalla necessità imprescindibile di costruire insieme un “oltre la crisi” - consapevoli che non potrà e non dovrà più essere tutto come prima, e che uno sviluppo sostenibile è l’unica via per il futuro -, all’esigenza di riformare il sistema istituzionale e di costruire percorsi di maggiore democrazia, alle priorità dettate da un welfare sempre più in crisi e dalle nuove emergenze sociali, e ancora l’urgenza di riformare la finanza e rimetterla a servizio dell’economia reale: servono, su tanti fronti, nuove risposte e nuove energie.
È necessario per ridarle credibilità e legittimazione. Nella consapevolezza, a cui finalmente ci hanno costretto la globalizzazione e questa difficile congiuntura, che non siamo il centro del mondo: ma che abbiamo un ruolo importante e possiamo dare il nostro contributo. Attorno a questi temi si svilupperà la decima edizione di Terra Futura promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente. «Di fronte all’urgenza di rifondare la governance di un’Europa a rischio di implosione, occorre essere consapevoli che le soluzioni non verranno dall’alto, come in questi anni si è reso evidente» afferma Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica.
«Ma sarebbe miope non vedere che le regole del gioco e le condizioni quadro in Europa e negli stati nazionali rivestono una grande importanza nel delimitare i nostri margini di azione. L’Europa deve sempre di più diventare uno spazio animato e riconquistato dalle nostre azioni e dalle nostre relazioni, in una solidarietà di intenti e nella condivisione di un unico destino: sono questi, infatti, i soli veri antidoti alla divisione, alla competizione, al risorgere di barriere e di conflitti. E sta qui la sola protezione possibile ai diritti fondamentali che, se non sono di tutti, non sono di nessuno.
Dal mondo politico ci aspettiamo che torni ad ascoltare e a rappresentare i bisogni e le richieste dei cittadini, frenando la spaventosa crisi di democrazia e rappresentanza che sta dilagando da anni a tutti i livelli». Dieci anni sono trascorsi dalla prima edizione dell’evento, nato all’indomani della prima edizione del Forum Sociale Europeo e ospitato sempre alla Fortezza da Basso di Firenze nel 2002 : anni di dibattito culturale, di scambio e diffusione di percorsi e buone prassi, nel tentativo di costruire alleanze tra i diversi attori della sostenibilità.
Oggi molte delle proposte e delle best practice nate e diffuse dal basso - molte delle quali ritenute fino a ieri “utopie” -, si rivelano percorsi obbligati più che alternative possibili, sia sul piano teorico che su quello pratico. Le buone pratiche di vita, di governo e di impresa di cittadini e organizzazioni del terzo settore, di enti e aziende eticamente orientate, saranno ancora al centro della mostra alla Fortezza da Basso. Prodotti, progetti e percorsi protagonisti anche dell’ampia rassegna espositiva, organizzata secondo diverse sezioni tematiche per offrire ai visitatori un panorama completo di tutte le novità nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Ricco e articolato anche il programma culturale, che si distingue come sempre per l’attualità dei temi trattati e gli ospiti di rilievo che interverranno a seminari, convegni e dibattiti.