"Al Pd serve un congresso subito" scrive Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. "E’ inutile traccheggiare o la nostra gente ci prenderà a calci. Serve un gruppo dirigente legato ai territori, al mondo del lavoro, con intellettuali e amministratori locali capaci di interpretare questi tempi e avere una visione del partito e della società per il futuro. Basta quindi con i gruppi di potere e le correnti create su misura. Il Pd non deve avere paura di apparire troppo di sinistra.
E come prossimo segretario sosterrò la candidatura di Cuperlo. Di questo parlo nel mio blog" Nel Blog Rossi riporta l'intervista al quotidiano La Repubblica del 10 maggio 2013. Il presidente toscano dopo aver difeso Pierluigi Bersani dall'attacco dei renziani alla vigilia dell'importante appuntamento di Roma dichiara chiusa l'era dell'ex segretario:
"La colpa più grave - spiega Rossi - è di aver finito la campagna elettorale in discesa, smorzando i toni quando invece dal paese veniva una richiesta forte di proposte chiare su lavoro, tasse, ricchezza.Questo il tweet di Rossi collegato al post del Blog: "Congresso del #Pd fra giugno e luglio o la gente ci prende a calci e come segretario sosterrò #Cuperlo @repubblicait http://t.co/P98MC92Y1e"Si è voluto presentare con un profilo laburista per timore di apparire troppo di sinistra. Col risultato di “regalare” voti a Grillo. Non ha assolto al compito di eleggere il presidente della Repubblica che, almeno nel caso di Prodi, poteva vedere convergere tutto il partito e anche uno schieramento più ampio. Bersani ormai è uscito di scena, si è dimesso, è un atto forte. Fine di un’era. Ho sentito circolare i nomi di Chiti e Martini, se fosse un toscano mi farebbe piacere. Serve comunque una persona di garanzia, che non sia interessata a diventare poi segretario.
E a Roma va subito decisa la data del congresso, da convocare il prima possibile, tra giugno e luglio. I dirigenti del Pd devono con senso di responsabilità sostenere un governo di necessità, diretto da un uomo nostro, che deve rivedere l’Imu sulla prima casa, finanziare la cassa integrazione, bloccare l’aumento dell’Iva per non far restringerei consumi e trattare con l’Europa per un allentamento dei vincoli. Cuperlo ha un forte profilo intellettuale e pur essendo un uomo di sinistra non è schiacciato su vecchie ideologie e credo sia in grado di portare a sintesi le culture di questo partito.
Se continuiamo a parlare solo di gruppi di potere la nostra gente alla fine ci prenderà a calci nel sedere. Faccio il presidente ma voglio stare dentro al dibattito e non limitarmi a fare l’amministratore. Non corro per la segreteria. Forse non posso neppure parlare perché sono ospite. Faccio parte della direzione del Pd ma non dell’assemblea, tanto per dire in che stato sia questo partito. Comunque non ha senso andare a discutere in trecento, siamo troppi. Non è possibile che con tremila preferenze si diventi parlamentari, io con quei voti mi feci eleggere consigliere comunale a Pontedera.
Così si rischia di sostituire le vecchie figure di uomini di partito un po’ grigette di un tempo con nuove generazioni che vedono la politica come un’avventura personale e pensano al successo. Matteo Renzi è uomo di partito, combatte per piazzare i suoi uomini nelle commissioni, segue delle regole e sta cercando di mettersi più in sintonia con le istanze della sinistra, per esempio parlando molto di più di lavoro. Gli voglio dare un consiglio: stia attento a non costituire alla fine una sua corrente secondo le logiche della vecchia Dc.
Le correnti vanno superate, lo dirò a Roma"