Sono circa 20.000 i lavoratori disoccupati, cassaintegrati o in mobilità che beneficeranno della decisione della Regione Toscana di estendere a tutte le ‘vittime’ della crisi economica l’esenzione dal ticket sanitario. Ad oggi sono oltre 13.500 persone utilizzano il codice E90 (disoccupati dal gennaio 2009) e sono circa 3.100 quelle che usano il codice E91 (cassaintegrati), mentre altre 3.000 riportano sulle ricette il codice E92 (lavoratori in mobilità). I tre codici di esenzione E90, E91 ed E92 avrebbero dovuto esser sospesi a partire dal 1° maggio 2013, invece la Regione Toscana ha scelto di confermare le esenzioni fino a fine anno.
Alle esenzioni volute dalla Giunta, si aggiungono quelle garantite dalla normativa nazionale. Così ai circa 20.000 esenti in virtù della delibera regionale si sommano altri circa 5.500 esenti che utilizzano il E02, di valore nazionale, identificativo dei disoccupati con soglia di reddito familiare inferiore a 8.263 euro (soglia che sale a 11.362 euro in presenza di un coniuge ed alla quale si sommano ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico). “Non è accettabile creare una ‘graduatoria’ tra le vittime della crisi – ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi – La normativa nazionale prevede, giustamente, l’esenzione dal ticket per chi ha perso il lavoro ed ha basso reddito.
La Toscana sceglie di estendere questa esenzione a tutti coloro che sono stati colpiti dalla crisi, a chi è rimasto disoccupato ma anche a chi il lavoro sta rischiando di perderlo e vede il proprio stipendio pesantemente decurtato. Tra i cardini della nostra Costituzione ci sono il diritto alla salute e il diritto al lavoro, entrambi essenziali”. Il codice E90 identifica disoccupati (e loro familiari a carico) che hanno perso il lavoro dal 1 gennaio 2009 e sono in attesa di nuova occupazione e in possesso di Dichiarazione di immediata disponibilità presentata al Centro per l’impiego di competenza. Il codice E91 indica i lavoratori collocati in cassa integrazione (e loro familiari a carico) che percepiscono una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale corrispondente ai massimali mensili previsti dalla Legge 427/1980. Infine il codice E92 viene usato dai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (e loro familiari a carico) in possesso della Dichiarazione di immediata disponibilità presentata al Centro per l’impiego di competenza.
I minori in affidamento a strutture sociali, comunità e case famiglia ed i minori stranieri ‘non accompagnati’ dal prossimo 1° giugno non pagheranno il ticket sanitario. Lo ha deciso la Giunta regionale toscana che ha esteso l’esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e l’assistenza farmaceutica anche ai minori ‘temporaneamente fuori famiglia’. “Siamo intervenuti – ha detto Rossi – per porre rimedio ad una situazione paradossale. E’ necessario e giusto che i cittadini partecipino, in proporzione alle loro possibilità, al mantenimento di un sistema sanitario pubblico efficiente, ma la Toscana non chiederà il pagamento del ticket a bambini soli o allontanati dalla famiglia ed in affidamento a strutture sociali.
Non possiamo fingere di non conoscere la particolare situazione di fragilità in cui questi bambini si trovano e non possiamo fingere di non vedere le difficoltà contro cui lottano loro e chi di loro si occupa. La necessità economica non può farci dimenticare la solidarietà, specialmente quando al centro della questione ci sono dei minori”. L’esenzione dal ticket per i minori in affidamento a strutture sociali e per i minori stranieri non accompagnati è contenuta nella delibera che sancisce anche l’estenzione dell’esenzione per i lavoratori cassaintegrati e in mobilità, oltre che per i lavoratori che hanno perso il posto in conseguenza della crisi economica. «Soddisfazione per il provvedimento che introduce anche in Toscana l’esenzione dal ticket per i minori in affido a comunità.
E’ un atto di civiltà che noi stessi, due anni or sono, avevamo chiesto di adottare sul modello di quanto già avveniva in Emilia Romagna. Siamo stati ascoltati. Una volta tanto il buon senso ha prevalso sulle barricate». E’ così che il Vicepresidente della Commissione sanità e Presidente della Commissione d’inchiesta sull’affido dei minori in Toscana Stefano Mugnai (Pdl) saluta il nuovo provvedimento varato dalla giunta regionale toscana. Mugnai aveva sollevato il caso nel dicembre 2011.
Era stato allora che – complice il caos che si registrava con l’introduzione a singhiozzo di nuove modalità di certificazione ed esenzione da ticket e superticket – le comunità residenziali ed educative, non sanitarie, con minori in affido dai servizi sociali comunali si erano rese conto di una cosa: i loro ospiti di età compresa tra i 7 e i 17 anni non avevano diritto a un baffo di esenzione. I più piccoli sì, perché rientrano nel codice di esenzione E01 per i ticket su prestazioni diagnostiche e specialistiche ambulatoriali.
Per tutti gli altri, però, a sostenere per l’intero l’onere della spesa doveva essere la comunità affidataria che, dai Comuni, riceve per i ragazzi null’altro che una retta sociale, la quale non prevede di per sé il mantenimento sanitario. «La questione – spiegava allora Mugnai – ci è stata segnalata direttamente dagli operatori di alcune comunità educative che, rivolgendosi ai Cup, si vedono negare la possibilità di autocertificare il diritto all’esenzione. E il problema risiede in una carenza della Regione Toscana che, nella sua normativa, non prevede tra gli aventi diritto all’esenzione anche questi ragazzi..
In altre Regioni funziona diversamente. Ad esempio la ‘rossa’ Emilia Romagna – suggeriva Mugnai in quella circostanza – prevede questa categoria di ragazzi con una specifica codifica di esenzione. Si tratta della P99 (Prestazioni per la tutela della salute dei bambini in affidamento familiare o accolti in comunità residenziali) che attribuisce ai ragazzi “esenzione per tutte le prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e le altre prestazioni specialistiche e per tutti i farmaci”.
In Toscana, invece, per questi minori con evidente disagio sociale non è prevista alcuna facilitazione e una delibera che modifichi le categorie di esenzione a favore di questa fascia debole della popolazione – auspicava Mugnai nel 2011 – sarebbe quanto mai opportuna». “Mai come in questi momenti è opportuno che le istituzioni trovino modi per non gravare sui conti delle persone più in difficoltà: per questo siamo davvero soddisfatti della delibera presentata dalla Giunta regionale.
Prolungare l’esenzione del ticket per determinate categorie, che vivono una situazione particolarmente complicata o sono vittime della crisi economica, è una scelta di coscienza e siamo soddisfatti e orgogliosi che proprio la Toscana, regione che da sempre si distingue per civiltà e attenzione ai più deboli, abbia deciso di andare oltre la normativa nazionale”. Così i consiglieri regionali Pd Ivan Ferrucci e Simone Naldoni, che sono anche rispettivamente responsabile lavoro e responsabile sanità Pd Toscana, commentano la delibera della Giunta regionale toscana approvata oggi che prolunga l’esenzione del ticket per lavoratori cassintegrati e in mobilità e minori in affido.