Firenze– Cgil, Cisl, Uil e i lavoratori della Richard Ginori invitano la cittadinanza e le Istituzioni tutte a partecipare ad una assemblea pubblica per discutere degli ultimi sviluppi della vertenza della storica manifattura sestese. Il 13 aprile, al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino, in via Antonio Gramsci 387 (inizio alle ore 9.30). Dopo la pubblicazione del bando e la proposta di acquisto di Gucci Cgil, Cisl e Uil, lanciando una discussione pubblica con la cittadinanza, hanno invitato i membri delle istituzioni a confrontarsi sulle prospettive che si aprono per il futuro della Richard Ginori.
Sono state invitate tutte le forze politiche sestesi. Hanno confermato ad oggi la loro presenza l'Assessore Regionale Gianfranco Simoncini, il Presidente della Provincia Andrea Barducci, il Sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e i parlamentari Elisa Simoni, Valeria Fedeli, Alessia Petraglia, Dario Nardella, Rosa Di Giorgi. “Chiedere al Governo nazionale, non appena si insedierà, la convocazione urgente di un tavolo di confronto per quanto riguarda gli stabilimenti presenti in Toscana, facendosi parte attiva a livello nazionale, coinvolgendo in primis l’azienda, i Consigli regionali e le rappresentanze sindacali degli stabilimenti”; “proporre la Regione Toscana quale coordinatrice delle Regioni”.
Questo quello che, sul futuro della Selex Elsag, chiede una mozione approvata con voto unanime dal Consiglio regionale della Toscana. Il testo a firma dei consiglieri del Pdl Nicola Nascosti, Marco Taradash e di Marina Staccioli del gruppo Misto, impegna inoltre il governatore Enrico Rossi, a “garantire pieno supporto, congiuntamente con la commissione emergenza occupazionale del Consiglio, all’attività della Rsu aziendale in merito alla richiesta di assoluta chiarezza sui piani strategici aziendali e sul futuro degli stabilimenti e dei posti di lavoro”. “La riorganizzazione di Selex Es, necessaria per il mantenimento in Italia di un settore strategico come quello dell’elettronica e della difesa, non deve portare a Firenze e alla Toscana ulteriori penalizzazioni e tagli occupazionali.
Dobbiamo trattare, trattare, trattare, fino a modificare il piano !” All’indomani dell’incontro con il Governatore della Toscana, Enrico Rossi, e alla vigilia di quello di domani, convocato dall’amministrazione comunale in Palazzo Vecchio, il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina, ribadisce la posizione della Cisl sulla vertenza Selex Ex, dopo che l’azienda ha annunciato un piano che prevede circa 2mila esuberi in Italia. “Concordiamo con la Regione nel mettere in campo un coordinamento tra le Regioni e gli enti locali toccati dalla riorganizzazione –spiega Pistonina- e ribadiamo la necessità di portare avanti la trattativa sindacale, già avviata da Fim, Fiom e Uilm nazionali, per modificare in modo sostanziale il piano presentato.
Prima di parlare di esuberi dobbiamo condividere con l’azienda un piano credibile di sviluppo e rilancio.” Pistonina conclude con “l’auspicio che all’incontro di domani possa partecipare anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. La sua presenza –dice- sarebbe significativa per dare forza al nostro impegno per salvare, attraverso il confronto con l’azienda, 400 posti di lavoro nel comune di Firenze e oltre 1200 nell’area metropolitana fiorentina.” Conoscere la posizione del Governo sulle strategie che la Selex Es vuole portare avanti e che prevedono una pesante riduzione del personale su tutto il territorio nazionale e una riduzione del portafoglio di prodotti dell’azienda.
È questa la richiesta avanzata in un’interrogazione urgente presentata dai parlamentari toscani, tra cui il deputato senese Pd, Luigi Dallai, in merito al piano industriale presentato da Finmeccanica per il gruppo aziendale Selex Es, che ha due punti produttivi in Amiata (ex Amtec), ad Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, le cui sorti, ancora non definite, destano preoccupazione. “Il gruppo Selex Es – dice Dallai – è gestito da Finmeccanica e quindi si regge su capitali pubblici.
Per questo riteniamo che il Governo non possa rimanere indifferente a una situazione incerta e poco chiara, che desta la preoccupazione dei lavoratori. Il piano industriale presentato la scorsa settimana si basa sugli esuberi da tagliare: 2529 dipendenti, di cui 1938 in Italia e gli altri nel Regno Unito, e una riduzione dei prodotti da 550 a 350. Vogliamo sapere cosa pensa il Governo di questa strategia e, soprattutto, come intende operare, in relazione al negoziato tra la controllante Finmeccanica, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali in merito a un piano di riorganizzazione che deve poter garantire non solo tagli, ma scelte che vadano nella direzione dello sviluppo e del rilancio produttivo di settori e stabilimenti che rappresentano un’importantissima risorsa strategica per il Paese, salvaguardando i livelli occupazionali”. “Adoperarsi affinché l’azienda attivi immediatamente la procedura prevista dalla Prodi-bis”.
Sulla situazione della Mabro, il Consiglio regionale ha votato compatto una mozione a firma dei consiglieri di FdI Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi e di Marina Staccioli del gruppo Misto, impegnando la Regione ad attivare la procedura concorsuale applicabile a imprese afflitte da un rilevante indebitamento. La procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi che nel 1999 ha sostituito la legge Prodi, mira non a liquidare l'azienda ma a recuperarne l'equilibrio economico e finanziario.
La richiesta di attivazione della Prodi-bis, come scritto nel testo della mozione, era stata richiesta dalle stesse organizzazioni sindacali per “dare continuità e prospettiva”. Il licenziamento di cinque dipendenti del Centro per la commercializzazione dei fiori dell’Italia centrale (Comicent) ha portato i consiglieri del gruppo Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri, a interrogare la Giunta sulla situazione e sulle prospettive di rilancio del Comicent, chiedendo in particolare se la Regione ritenga opportuno convocare un tavolo di trattativa e riorganizzazione tra il Commissario liquidatore e le parti sociali.
L’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, con dati alla mano, ha ripercorso le varie tappe del complesso immobiliare denominato Comicent, che nel novembre 2005 venne consegnato in proprietà alla Regione Toscana dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), in attuazione di un decreto legislativo del 1997. Nel 2007 emerse la gravosa situazione patrimoniale dello stesso Consorzio, con la conseguente impossibilità di garantire la regolare gestione dell’attività.
Da qui la nomina del Commissario liquidatore chiamato, in via straordinaria, a garantire il servizio pubblico del mercato dei fiori fino all’assunzione dello stesso servizio da parte del Comune di Pescia. “La Regione ha operato per permettere al Comune di garantire il servizio pubblico – ha spiegato Salvadori – concedendo numerose proroghe alla gestione commissariale e ponendo le condizioni giuridiche per trasferire la proprietà dell’immobile”. Dopo la legge regionale del 2009, che prevedeva il trasferimento dal patrimonio regionale al patrimonio comunale di immobili, il Comune di Pescia ha presentato un piano per il rilancio del servizio pubblico di mercato dei fiori, provvedendo anche a costituire un’azienda speciale per lo svolgimento del servizio.
“Su specifica richiesta del Comune la Regione Toscana ha concesso l’utilizzo del bene fino al giugno prossimo – ha continuato l’assessore – e la Regione è disponibile, oggi come in passato, ad operare per il rilancio del mercato dei fiori della Toscana, tenendo presente che il soggetto chiamato ad operare direttamente sulla questione è il Comune di Pescia, tramite l’azienda speciale costituita allo scopo”. “Non possiamo concludere il percorso in atto con cinque disoccupati – ha concluso Salvadori – e ne chiediamo la riassunzione”.
Il consigliere Antonio Gambetta Vianna, dopo aver ringraziato l’assessore per la risposta, si è dichiarato soddisfatto, parlando di “forzature” da parte del Commissario liquidatore.