PESCIA – “Ho letto di allarmi e preoccupazioni per la sorte di questo ospedale, per questo voglio tranquillizzare cittadini, operatori, amministratori. Non ci sarà nessuna chiusura, ma una riorganizzazione e razionalizzazione. Come peraltro sarà per tutti gli ospedali. Siamo in una fase di ridisegno della rete ospedaliera: tutti gli ospedali faranno parte di questa rete, svolgendo ognuno la propria funzione”. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni è stato stamani a visitare l’ospedale dei SS.
Cosma e Damiano, a Pescia, accompagnato dal direttore della Asl 3 di Pistoia Roberto Abati e da tutti i sindaci della Valdinievole. La visita ha toccato tutte le zone dell’ospedale (225 posti letto + 24 di day hospital e 17 di day surgery), compresi il cantiere del nuovo pronto soccorso, che sarà pronto a settembre, e l’edificio della ex filanda, che ospita emodialisi, riabilitazione, ambulatori e oncologia. La visita dell’assessore era stata preceduta da una serie di allarmi, riportati nei mesi scorsi dai media, su paventate chiusure o consistenti riduzioni di attività all’interno dell’ospedale.
“Ai cittadini non sarà tolto alcun servizio – ha assicurato l’assessore – Stiamo riorganizzando il nostro sistema sanitario per farlo sopravvivere, in questa situazione drammatica che sta attraversando il Paese. La nostra sfida è cambiare molto all’interno del sistema per non cambiare all’esterno, perché ai cittadini sia garantito lo stesso livello dei servizi. Siamo in una fase storica, per il Paese e per la sanità, in cui c’è una fortissima riduzione di risorse. Invece che subire senza reagire, con il rischio di un progressivo, inevitabile impoverimento del sistema, abbiamo fatto la scelta di reagire a testa alta, con scelte coraggiose di cambiamento.
La riforma che stiamo facendo è il nostro modo di rispondere alla situazione drammatica che ci troviamo di fronte. Questa riorganizzazione che abbiamo intrapreso ci eviterà di entrare in un declino, in una filiera negativa che vogliamo assolutamente evitare”. L’assessore ha illustrato le linee guida della riorganizzazione in atto: forte potenziamento della rete territoriale e revisione della rete ospedaliera: “Un letto vuoto, che non lavora – ha spiegato – è uno spreco e toglie risorse a cose che servono”.
Rivolto agli operatori dell’ospedale, Luigi Marroni ha sottolineato “la passione, la dedizione, l’entusiasmo con cui mi hanno mostrato le ottime cose che sono state fatte negli anni. Il fatto che in questo ospedale stiamo continuando a investire, nel nuovo pronto soccorso e con altri investimenti in atto – ha aggiunto – è il segnale di un’attenzione da parte della Regione. Non è mai stata messa in dubbio l’esistenza dell’ospedale di Pescia, né il fatto che i cittadini riceveranno anche in futuro gli stessi servizi: nessun depotenziamento”, ha ripetuto ancora una volta nell’incontro che si è tenuto a conclusione della visita. L’assessore ha insistito ancora sulla necessità di intervenire operativamente per far fronte alla crisi in atto: “L’inerzia ci porterebbe a star peggio, ci farebbe entrare in una spirale negativa.
Se non si facesse questa riforma, sarebbe un vero disastro. Certo, ora siamo in una fase delicata e difficilissima, in cui abbiamo dato inizio alla riorganizzazione, ma ancora non abbiamo visto niente di concreto. Sono necessari i tempi tecnici per vedere i risultati, in fondo la riorganizzazione è partita solo tre mesi fa”. Quanto all’ascolto dei cittadini e al coinvolgimento dei sindaci, “verremo incontro a tutte le esigenze – ha detto l’assessore – In questo periodo sto incontrando tutte le conferenze dei sindaci, c’è il massimo ascolto delle esigenze locali e dei professionisti”. La buona notizia che ha smentito l'ipoetesi della chiusura della struttura ospedaliera viene accolta con favore anche da Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, pesciatino e già impegnato in ruoli amministrativi nella realtà di Pescia.
“Le parole di Marroni sgombrano un timore che a Pescia, e non solo, stava serpeggiando da tempo – commenta Giurlani – Ribadire la permanenza dei servizi, sottolineare la qualità del lavoro svolto dal personale e i nuovi investimenti regionali mi sembrano le migliori garanzie per guardare al futuro quantomeno con minor preoccupazione”.