Dopo la Porta del Paradiso, il cui restauro è durato 27 anni, è la volta della Porta Nord del Battistero di Firenze, eseguita da Lorenzo Ghiberti tra il 1402 e il 1424, dopo aver sconfitto Filippo Brunelleschi nel celebre concorso del 1401. Indetto dalla potente Arte di Calimala, il concorso consisteva nel presentare una formella gettata in bronzo con una determinata forma, dimensioni e un tema “Il sacrificio di Isacco”. Delle formelle dei finalisti, ce ne sono pervenute solo due: quella del vincitore, Lorenzo Ghiberti, e quella del più celebre dei perdenti, Filippo Brunelleschi, ambedue al Bargello. Le fasi preliminari al trasporto della Porta Nord inizieranno nel tardo pomeriggio di lunedì 18 marzo, per poi effettuare il trasporto dalle ore 21.00 in poi.
Saranno necessari due viaggi, uno per ogni anta del peso di 4 tonnellate, a cui va aggiunto quello delle “gabbie” metalliche progettate per sostenerle e proteggerle durante il trasporto, per un totale di circa 7 tonnellate a viaggio. Dal 20 di marzo, smontato il cantiere esterno della Porta Nord, sarà visibile sul Battistero la porta sostitutiva, in ferro e legno, progettata dal professor Francesco Gurrieri. Si tratta di una soluzione temporanea in attesa della realizzazione della replica ad arte che andrà a sostituire definitivamente l’originale sul Battistero, come è avvenuto per la Porta del Paradiso.
L’intervento di restauro e la realizzazione della replica ad arte sono resi possibili dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dalla Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo, che reperirà i finanziamenti necessari. La fine del restauro è prevista nell’autunno 2015 e, come è avvenuto per la Porta del Paradiso, la Porta Nord sarà esposta definitivamente nel nuovo Museo di Santa Maria del Fiore che aprirà al pubblico in occasione della venuta a Firenze del Santo Padre per il Convegno della Conferenza episcopale italiana. La Porta Nord del Battistero (alta 5 metri, larga 3) è una tra le opere simbolo dell’inizio del Rinascimento.
Seconda in ordine di tempo, dopo quella di Andrea Pisano (1330 - 1336), e antecedente alla Porta del Paradiso (1426 – 1452), fu affidata a Lorenzo Ghiberti dopo aver vinto il celebre concorso indetto, nel 1401, dalla potente Arte di Calimala. Ghiberti vi lavorò dal 1402 al 1424, aiutato dal padre e orefice Bartoluccio, e da una serie di aiutanti, tra cui il giovane Donatello. La Porta che rappresenta le storie del Nuovo Testamento, riprende fedelmente lo schema di quella di Andrea Pisano con 28 formelle istoriate a cornice mistilinea (quadrilobo), disposte in sette file di quattro, due per anta.
Nelle due file in basso sono, invece, rappresentati i 4 Evangelisti e i 4 Dottori della Chiesa. Il telaio contiene, agli angoli delle formelle, 47 testine di Profeti e Sibille, sei per fila tranne l’ultima in basso che ne presenta solo cinque. Tra queste l’autoritratto del Ghiberti con un turbante.