Nella mattinata odierna, il Questore Francesco Zonno ha ricevuto Don Luigi Ciotti, presidente di “Libera” e Don Andrea Bigalli, coordinatore della sezione toscana dell’associazione, che - istituita nel 1995 - persegue l’obiettivo di stimolare la società civile al massimo impegno nella lotta alle mafie ed, al contempo, di diffondere la cultura della legalità e della giustizia. Proprio oggi, dalle pagine di un quotidiano, Don Luigi Ciotti ha lanciato il suo appello affinché “la lotta alla camorra” e ad ogni forma di criminalità organizzata “non si fermi”, evidenziando gli sforzi delle forze di polizia e della magistratura per le quali il sacerdote, da sempre, auspica “più ampi orizzonti” sì da poter più agevolmente assicurare alla giustizia gli autori dei delitti di mafia.
Il Questore Zonno, sensibile all’annosa problematica e da sempre impegnato “in prima linea” nella lotta alla criminalità, ha vissuto con emozione e gioia la visita di Don Ciotti, esprimendo piena convinzione circa la necessità di promuovere, anzitutto sul piano culturale, i valori della legalità, della giustizia e della democrazia, richiamando al massimo impegno contro ogni forma di criminalità – in primis organizzata – le istituzioni, la politica e la società tutta. “Il cuore di ciascuna delle Forze di Polizia pulsa nella lotta contro le mafie e contro ogni forma di corruzione ed illegalità” ha dichiarato il Questore Zonno.
“La Polizia, con i suoi uomini, opera quotidianamente su questo fronte, con tenacia e, soprattutto, con quella passione che induce a perseguire l’obiettivo, malgrado i rischi che un simile impegno può comportare per il singolo”. Il 16 marzo, l’associazione “Libera” celebrerà a Firenzela diciottesima edizione della “Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Non sarà una cerimonia ma l’espressione di un dovere “che deve durare 365 giorni all’anno” e che deve coinvolgere non solo le forze dell’ordine ma la collettività tutta, quotidianamente.
Sarà una “Giornata della memoria” perché le storie delle persone rimaste vittime di mafia devono avere modo di parlare attraverso il racconto dei familiari, aiutando con ciò la collettività a discernere il giusto dall’ingiusto ed il bene dal male. “La Questura di Firenze abbraccia tutte le vittime di mafia, esprimendo ai loro congiunti massima vicinanza e disponibilità. I poliziotti fiorentini, il 16 marzo, si stringeranno a coloro i quali verranno qui, in questo capoluogo, con l’intento di costruire e radicare una nuova cultura di legalità e partecipazione.
Domani parteciperò con commozione all’incontro, previsto a Palazzo Vecchio, con i familiari delle vittime innocenti, rendendo omaggio con ciò a tutte le vittime di mafia, ai poliziotti caduti nella lotta alla criminalità ed al terrorismo, a quelli sopravvissuti alle stragi, agli uomini ed alle donne rimaste uccise affinché il loro sacrificio sia di insegnamento e stimolo alla legalità”: queste le parole di saluto rivolte dal Questore a Don Ciotti, al termine dell’incontro.