Il primo grande evento in vista dei Mondiali 2013, non solo la rassegna BICIFI Florence Bike che si svolge alla Fortezza Da Basso ma anche la Gran Fondo che questa mattina ha attraversato Firenze bloccando la circolazione a partire dalla via Bolognese, lungo la direttrice da e per il Mugello, e per le strade urbane del capoluogo. "Qualche disagio c'è stato, c'è e ci sarà per almeno un'altra ora - è l'avviso pubblicato su Facebook attorno alle 12 da parte dell'assessore alla Mobilità del Comune di Firenze, Massimo Mattei - La Polizia Municipale ha svolto un ruolo fondamentale e va a loro il nostro primo ringraziamento.
Erano le prove generali dei mondiali di ciclismo del settembre prossimo. Ci saranno da sistemare ancora un po' di cose ma sono sicuro che affronteremo nel modo migliore il più grande avvenimento sportivo del 2013. Tutti, e chiedo collaborazione a tutti, dobbiamo aiutare Firenze ad organizzare i Mondiali di Ciclismo più belli di sempre". Le risposte non sono tardate ad arrivare e c'è chi ha chiesto maggiore informazione, chi si è preoccupato di una maggiore collaborazione con i commercianti di zona danneggiati dal blocco delle strade e chi ha segnalato: "Dovreste organizzare meglio la situazione per chi va a lavorare tutte le mattine, visto che anche oggi avete fatto un bel casino".
Ma non sono mancati i messaggi di apprezzamento in vista dell'evento che porterà molti appassionati a Firenze. "Abbiamo promesso di fare non solo uno straordinario mondiale - ha spiegato l'assessore regionale Riccardo Nencini solo pochi giorni fa - ma anche di realizzare grandi eventi in vista di questo appuntamento importante per Firenze e per tutta la Toscana, questo è uno di quelli". Firenze ha dovuto dunque abdicare alle due ruote, e tra i simpatizzanti presenti ai bordi dei nastri non è stato risparmiato qualche sorriso di soddisfazione nel vedere le auto ferme in mezzo alla strada. In una città che ogni giorno schiaccia le biciclette ai margini delle carreggiate, che difficilmente nota le strisce pedonali e ciclabili se non sono accompagnate da lanterne semaforiche o cordoli, e che dedica alle due ruote l'attenzione e la cortesia che gli antichi romani dedicavano ai popoli fuori dai loro confini, era inevitabile arrivare ad una simile situazione.
C'è da dire che secondo gli automobilisti i ciclisti credono di vivere nella terra di nessuno perché percorrono le strade contromano, non rispettando la segnaletica verticale. Quella che si definisce insomma una pacifica convivenza. Punti di vista, certo. Si tratta però di qualcosa che non si modifica con un mero piano che punta a realizzare più piste ciclabili, come ha inteso fare la Regione con l'ultima delibera a tema e le 5 ciclopiste turistiche ed urbane. Neppure contano i buoni propositi di aggiungere più rastrelliere, più integrazione tra mezzi pubblici e mobilità elementare.
Fino a che le due realtà coesisteranno, carburanti permettendo, occorrerà fare i conti con le rispettive esigenze. A meno di non dividere fisicamente gli spazi non facendo incrociare mai i due mezzi di trasporto. AntLen