Firenze, 23 febbraio 2013- “Si tratta di un gesto che si commenta da solo, che sicuramente non ci intimidisce e che semmai rafforza la determinazione con cui viviamo queste giornate così importanti.” Così il segretario toscano del Pd e quello metropolitano di Firenze, Andrea Manciulli e Patrizio Mecacci, condannano l’imbrattamento della sede regionale e fiorentina del Partito Democratico a Firenze avvenuta questa notte. “Un atto di questo tipo a un giorno dal voto rappresenta un chiaro atto contro la democrazia e una inutile provocazione nella quale non cadremo; è un gesto grave, da condannare e da non sottovalutare, per questo occorre fare luce sull'accaduto per chiarirne le responsabilità”.
Così il capogruppo Pd Regione Toscana Vittorio Bugli in merito alle scritte comparse stamattina sulla facciata delle sede regionale Pd a Firenze. "Un atto vile e grave" così la senatrice del Pd Vittoria Franco commenta l'episodio accaduto la scorsa notte, compiuto da ignoti che hanno imbrattato la sede regionale e provinciale del Pd. "Si tratta di un tentativo volgare di aggiungere veleno al clima rovente della campagna elettorale, in pieno stile fascista." "Esprimo piena condanna nei confronti di un'azione che è stata compiuta da vandali che non hanno certo a cuore la democrazia e il bene del Paese." 5374 chilometri in 20 tappe in lungo e largo per la Toscana con un furgone arancione un po' ‘riot’, sulle fiancate lo slogan "Voglio di più, insieme si può" e un disegno con dei pesci piccoli che mangiano un pesce grande.
Questi i numeri e i colori della campagna elettorale on the road dei Giovani Democratici toscani in vista del voto di domenica e lunedì, partita un mese fa e conclusasi ieri a Castelfiorentino. “Fuori dai circoli e dai soliti giri, abbiamo scelto il viaggio in furgone per portare le politica tra i cittadini, per rimetterla nella realtà oltre le mura, troppo spesse, del palazzo. Siamo stati – dice Andrea Giorgio, segretario regionale dei GD – in giro per misurare la distanza tra l'Italia giusta e quella in cui viviamo.
Stava nelle ansie dei genitori preoccupati per il proprio futuro e per quello dei figli, nella rabbia dei ragazzi che non riescono a vivere del proprio lavoro, di chi fa il giro delle banche per sentirsi dire solo dei ‘no’ nonostante le buone idee; degli imprenditori per cui lo Stato invece di essere un aiuto pare un ostacolo”. E' il lavoro il protagonista di questo giro di ascolto, “anche se non in tv” dicono i ragazzi del Pd: “Siamo stati nei laboratori di robotica del Sant'Anna, passando per la Lucchini e la Piaggio, le aziende legate alle nuove tecnologie, gli artigiani classici e quelli ultramoderni che lavorano con la grafica e internet, gli agricoltori, quelli che il lavoro lo stanno cercando.
Per noi è questa la politica: dare voce a tutti quelli che da soli non riescono a farsi sentire. Per questo l'immagine dei pesciolini che mangiano il pesce grande. Abbiamo ascoltato la rabbia e la delusione: verso la politica, verso le istituzioni, cercando un responsabile del proprio malessere. Una rabbia che deve trovare risposte, senza demagogia e populismo, gli ingredienti visti negli ultimi 20 anni, e ripetuti da chi oggi urla dai palchi senza confrontarsi con le domande”. Ma dopo tutta questa strada, 180 incontri, flash mob e volantinaggi “per noi il viaggio è appena cominciato.
Dopo le elezioni – annuncia Andrea Giorgio – consegneremo ai parlamentari una chiavetta usb con un video del nostro viaggio e il diario di bordo con le storie raccolte: il rinnovamento sarà nei modi di fare politica oltreché nelle facce. Chiederemo a tutti gli eletti di non scordare quelle voci e quei volti, li riporteremo in giro con noi. Dal 26 febbraio, quando saremo a Castelfiorentino per una fiaccolata coi lavoratori della Shelbox. Siamo arrabbiati, ma con la rabbia possiamo fare due cose: urlarla o usarla per cambiare.
Per questo domenica e lunedì votiamo PD”.