Il caso è quella della pista ciclabile che sta per sorgere lungo via Villamagna, almeno 100 i parcheggi che andranno persi. Il primo lotto dei cantieri sta per essere ultimato e ed è già polemica da parte dei residenti che vedono sfumare la possibilità di parcheggiare nei pressi del parco. «Conclusi i lavori, i posti auto saranno riposizionati paralleli alla pista, mentre sul lato destro della carreggiata gli attuali parcheggi a spina di pesce torneranno nella disposizione di un tempo" è la replica di Giampiero Gallo, consigliere comunale con delega alle piste ciclabili: "È stata fatta un’analisi da parte di Palazzo Vecchio e quei posti erano utilizzati soltanto nei fine settimana di bel tempo, per cui i residenti possono restare tranquilli".
L'associazione FIAB FirenzeInBici appoggia le dichiarazioni del Consigliere Gallo e sostiene: "La costruenda pista va a collegare il quartiere di Nave a Rovezzano e tutte le aree vicine alla pista con la rete ciclabile esistente, offrendo a migliaia di cittadini la possibilità di muoversi velocemente, in sicurezza, risparmiando e senza inquinare". FIAB FirenzeInBici sottolinea poi che, in sede di tavolo tecnico, si sono valutate tutte le possibili opzioni, alcune anche più radicali di quella effettivamente adottata, frutto della proficua collaborazione fra associazioni, tecnici progettisti e responsabili politici.
"La pista è un progresso per la ciclabilità fiorentina. Non solo i residenti possono raggiungere il centro velocemente, in piena sicurezza e risparmiando centinaia di euro l'anno di benzina, ma tutti i fiorentini possono arrivare in bici al Parco dell'Albereta. - afferma Francesco Baroncini, vice-Presidente di FirenzeInBici - I posti sacrificati, infatti, venivano di solito occupati dai frequentatori del parco, che avranno adesso la possibilità di raggiungerlo con un mezzo meno impattante sull'ambiente.
Ci chiediamo quale sia il danno maggiore per i cittadini: qualche posto auto in meno, in una zona che certo non soffre per carenza, o l'inquinamento prodotto dalle auto dai molti fiorentini che finora non avevano alternative, vista l'assenza di percorsi sicuri per le bici?"