FIRENZE – No all’abuso di alcol, ma no anche ad un proibizionismo demonizzante. Si può usare l’alcol con consapevolezza e maturità, dicono i promotori della campagna Bevi con la testa, non fare la testa-di-alkol! Un modo diverso di porsi rispetto ad altre iniziative analoghe, la campagna presentata oggi a cura di Generazione contatti Onlus e realizzata grazie ai contributi di Regione Toscana, Comune di Firenze, Cgil Toscana, Publiacqua, Unicoop Firenze. La Toscana è con la Val d’Aosta la regione italiana in cui si beve giornalmente con maggiore frequenza, secondo un recente rapporto dell’Eurispes.
E anche qui, come dappertutto, sono i maschietti a guidare questa classifica non proprio edificante; ma in Toscana le signore si stanno dando molto da fare, come afferma l’Istituto superiore di sanità in un rapporto, per cercare di raggiungere mariti e fidanzati. Per questo iniziative come quella illustrata stamani al cinema Odeon di Firenze, presente anche Paolo Hendel in qualità di testimonial con Giobbe Covatta negli spot realizzati per l’occasione, sono a parere dell’assessore regionale alla cultura e al turismo un contributo intelligente e indirizzato ad un controllo tollerante.
"Bere non è un male assoluto, bere bene è spesso un piacere, ma soprattutto occorre sviluppare la consapevolezza riguardo ai nostri comportamenti. E quindi certamente evitare di mettersi al volante se si sa di avere bevuto un bicchiere di troppo". Per essere tranquilli, basta usare i mezzi ci controllo che la tecnologia ci mette a disposizione, come l’alcol-test salivare, una tampone in bustina che costa pochi centesimi. "I proprietari di locali pubblici devono mettere a disposizione questi strumenti di auto-esame, che non hanno valore legale, ma forniscono indicazioni a chi sta per rimettersi sulla strada dopo una cena o una serata in discoteca sulla propria condizione, magari prima di incappare nelle forze dell’ordine".