Scatta il divieto di vendere alcolici dopo le 21.15 per negozi di alimentari, minimarket e supermarket su tutto il territorio comunale. Lo prevede l’ordinanza firmata stamani dal vicesindaco Dario Nardella, che ha l’obiettivo di mettere un ulteriore freno all’abuso di sostanze alcoliche, che in questi ultimi mesi ha provocato diversi episodi di grave intossicazione, oltre a portare i ben noti fenomeni di degrado urbano, favoriti dalla proliferazione di minimarket nel centro della città. In particolare, il provvedimento vieta la vendita di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione (dalla birra al vino ai superacolici) per gli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa, per le attività come artigiani, panificatori e punti di vendita di giornali (che spesso vendono anche bottiglie), per gli esercizi di somministrazione con vendita da asporto. Il divieto non si applica a pub, locali, ristoranti e alberghi, purchè il consumo avvenga all’interno del locale; inoltre non sarà il vigore nella notte nell’ultimo dell’anno, ovvero tra il 31 dicembre e il primo gennaio. “Abbiamo affrontato il problema in sede di Comitato per l’ordine pubblico – spiega il vicesindaco – ed insieme a prefetto e questore si è convenuto sulla necessità di adottare provvedimenti strutturali e stabili, e non solo ordinanze temporanee, da affiancare agli altri interventi messi in campo contro abuso di alcol e degrado: campagne di sensibilizzazione verso i giovani, nuove telecamere nelle piazze, cassonetti interrati, oltre alle misure previste nel nuovo regolamento della somministrazione del Comune”.
I dati della Polizia Municipale sono inequivocabili, sottolinea Nardella: “Dai nostri controlli emerge chiaramente che dalle 22 alle 4 del mattino, ovvero gli orari più a rischio, ad incidere di più sull’abuso di alcol sono proprio i minimarket. Nel periodo in cui è stata in vigore l’ordinanza del Prefetto, che vietava la vendita dopo le 22, ne sono stati controllati 52 e sono state rilevate ben 50 violazioni, anche reiterate. Quando poi è scaduta l’ordinanza prefettizia, i gestori hanno subito ripreso a vendere alcol in grande quantità”.
Un esempio per tutti: in un minimarket del centro nei giorni scorsi in 40 minuti gli agenti hanno riscontrato la vendita di 61 bottiglie di birra e 3 bottiglie di vino. E spesso la vendita è proseguita anche dopo mezzanotte, in violazione anche del divieto previsto dal Codice della Strada. Chi non rispetta il divieto rischia una sanzione che va da 500 a 3mila euro; chi ripete la violazione almeno due volte nel corso di un anno, rischia la sospensione dell’attività fino a 20 giorni. “Abbiamo potuto varare questo provvedimento solo ora, grazie al nuovo Codice regionale del commercio, che anche su sollecitazione dell’Anci consente ai Comuni di limitare non solo la somministrazione, bensì anche la vendita di alcolici - aggiunge Nardella - Si tratta di una misura drastica, che tuttavia va combinata con un impegno sempre maggiore di famiglie e scuole nell’educare i giovani ad un consumo consapevole e responsabile dell’alcol”.