TARES o Tassa sui rifiuti e sui Servizi, in pratica la nuova Tarsu o nuova Tia che dir si volglia, avrebbe dovuto essere introdotta dai primi di gennaio del 2013 invece poi tutto è stato rimandato. La nuova imposta, a decorrenza annuale, è stata introdotta per accorpare insieme sia la gestione dei riìfiuti che i servizi cosiddetti ''indivisibili'' dei comuni ovvero pulizia e illuminazione delle strade. Per il calcolo della tariffa il criterio è quello ldella superficie catastale dell'immobile a cui si si applicherà una maggiorazione pari a 0,30 euro per metro quadrato, a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni. I Comuni possono però con deliberazione del Consiglio comunale, modificare la misura della maggiorazione fino a 0,40 euro, anche graduandola in ragione della tipologia dell’immobile e della zona dove è ubicato.
Proprio la modifica ai vari regolamenti comunali ha fatto slittare l'imposizione della tariffa prima al 1 di aplrile, ora invece si parla del 1 di luglio. “Perché tra le tante promesse della vigilia elettorale nessuno ha ancora proposto di cancellarla?” chiede ironico il presidente di Confcommercio Toscana, Stefano Bottai . “Le tasse si mettono e poi si tolgono, soprattutto quando ci si avvicina alle campagne elettorali. E così sta avvenendo anche in questi giorni, dove i partiti politici per tentare di raccogliere consensi sono tutti impegnati in un’opera di tranquillizzazione dell’elettorato.
Nel senso di dire: tranquilli che a togliere le tasse poi, quando saremo al Governo , ci pensiamo noi. E così si ridiscute dell’Imu e dell’Irpef. La cosa non può farci che piacere, sempre che poi le parole si trasformino in fatti ovviamente. Ma vorremmo dare un suggerimento noi questa volta ai politici. Perché vi siete dimenticati della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che rischia per il metodo di calcolo applicato di trasformarsi in una vera e propria mazzata per le imprese oltre che per i privati? Perché nessuno si è ancora fatto avanti per cancellarla? Una dimenticanza? Allora rimediamo”. Lancia un appello trasversale alla politica il presidente di Confcommercio Toscana, Stefano Bottai, perché si prenda in considerazione l’ipotesi di rivedere la Tares, che avrà sicuramente effetti distruttivi per il mondo imprenditoriale anche toscano. “Solo in estate, cioè quando probabilmente ci troveremo a pagare – prosegue Bottai – ci renderemo conto di come questa tassa sia di fatto insostenibile.
Oltre alla rivalutazione legata all’inflazione, alle addizionali regionali e provinciali, c’è poi l’aggiunta di una quota fissa tra i 30 e i 40 centesimi a metro quadro a rincarare la dose. Quota che dovrà essere decisa dai Comuni, i quali sicuramente per equilibrare i mancati trasferimenti statali applicheranno in gran parte la tariffa massima. E per le imprese sarà il tracollo”.