FIRENZE – Con l’approvazione, avvenuta oggi nella Conferenza Stato-Regioni, delle linee guida sui tirocini, sono state poste le basi perchè tutte le regioni si diano proprie leggi, fra loro omogenee, su questa materia, combattendo così l’uso distorto di questo strumento a livello nazionale anche attraverso la garanzia di una indennità ai tirocinanti. L’assessore al lavoro della Regione Toscana, coordinatore per il settore lavoro della Conferenza delle Regioni, commenta con soddisfazione l’accordo concluso oggi a Roma, sottolineando che, su queste basi, si riconferma il tirocinio come strumento di un percorso formativo, finalizzato alla collocazione al lavoro. Tra le ultime questioni risolte, la questione dell’indennità, che per la prima volta la Toscana aveva disciplinato arrivando ad approvare una sua legge che ha introdotto l’obbligo e fissa un tetto minimo di 500 euro.
Il governo ha proposto di inserire nelle linee guida, che dovranno servire da base comune per l’iniziativa legislativa delle Regioni, l’indicazione di un’indennità obbligatoria di 300 euro<7b>. Una proposta di cui le Regioni hanno preso atto ma impegnandosi però ad elevarla, nella predisposizione delle norme regionali ancora non approvate, ad un minimo di 400 euro. La Toscana, la cui legge è stata il punto di riferimento per le linee guida, è già in regola. Le altre Regioni, che hanno visto recentemente confermata la propria competenza dalla Corte Costituzionale si impegnano a recepire nelle proprie normative quanto previsto nelle Linee guida entro sei mesi.
In particolare si sottolinea che, da oggi, le linee guida costituiscono il riferimento per la disciplina settoriale in questa materia. Fra gli emendamenti proposti oggi dalle Regioni, significativo quello che prevede la definizione di sanzioni per i soggetti promotori inadempienti e quello che prevede accordi specifici per coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali.