“L’annuncio di un’imminente nomina di un commissario al Maggio musicale da parte del ministro Ornaghi suona come una sfiducia dell’operato della sovrintendente Francesca Colombo, che aveva promesso il risanamento e il rilancio del teatro. A questo punto, con la sostituzione di Colombo e il commissariamento avviato, bisogna ripartire da zero, rifare tout court il piano del teatro ed evitare assolutamente i licenziamenti che sono stati paventati e sui quali è stata espressa preoccupazione da parte dell’opinione pubblica di tutta la città, compresa la Curia.
La cultura è una cosa troppa importante allo sviluppo del Paese e non può essere trattata soltanto come un costo, la stabilizzazione del personale dà qualità”. E’ quanto afferma l’ex parlamentare Marisa Nicchi, candidata toscana per Sel (Sinistra ecologia e libertà) alla Camera, secondo la quale “dopo la terza dimissione all’interno del cda del Maggio, è evidente che si deve voltare pagina rispetto all’operato sin qui intrapreso dalla sovrintendenza”. La ricetta di “Fare”: “Meno risorse pubbliche, serve maggiore capacità di produrre spettacoli e introiti”.
Il partito di Giannino: “Concentrare gli sforzi sul raccogliere finanziamenti dagli enti locali porta soltanto a scaricare il problema su tutta la società. Tre milioni di buco solo nell’ultimo anno e l’allontanamento della soprintendente Francesca Colombo: il Maggio Musicale Fiorentino che oggi affronta il commissariamento è un classico esempio di attività culturale di grande livello, ma con una gestione finalizzata solo all’approvvigionamento di risorse pubbliche. Così il patrimonio che rappresenta rischia di essere disperso: nessuna organizzazione può resistere quando non è in grado di superare significativamente il 10% dei propri costi attraverso la vendita di servizi o biglietti.
Neanche il Maggio. L’attenzione gestionale concentrata soprattutto sulla raccolta di finanziamenti pubblici porta solo a socializzare il problema: avere sempre più dipendenti induce il Maggio a “scaricare” il problema su tutta la società invece che sui vertici della sua amministrazione. I soggetti pubblici stanno mettendo l’ennesima toppa senza risolvere i problemi strutturali. Ogni risorsa pubblica sprecata è una tassa occulta, che prima o poi bisogna pagare". Ornella De Zordo: "Commissariamento epilogo scontato; sancito fallimento gestione Renzi/Colombo.
Il commissariamento del Maggio Musicale fiorentino voluto dal Ministro alla Cultura Ornaghi è l'epilogo scontato di tre anni di gestione fallimentare del sindaco Matteo Renzi e della Sovrintendente Francesca Colombo, da lui imposta alla città. Oltre ad una gestione incredibile dei rapporti con i lavoratori (da Fukushima ai licenziamenti) anche in questa vicenda la parola fine arriva per una questione contabile: 14,5 milioni di euro di buco di bilancio di cui solo 3 nel 2012. Un grande successo che ci auguriamo non abbia repliche".
"Non siamo affatto sorpresi della notizia del commissariamento della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino da parte del Ministro Ornaghi : - affermano il Consigliere comunale, Tommaso Grassi, quello provinciale Riccardo Lazzerini, e il regionale Mauro Romanelli, insieme al coordinatore provinciale Lorenzo Falchi e al candidato alla Camera Maurizio De Santis - lo ritenevamo inevitabile e così è stato. Chi oggi si dichiara sorpreso e continua a difendere il suo operato dovrebbe piuttosto pensare a quanti danni ha provocato alla Fondazione, all'immagine della Città, ai lavoratori e ai fiorentini." "Non si risponda da parte della Dirigenza al Ministero, in questi 7 giorni a disposizione per le controdeduzioni al decreto di commissariamento, con l'elenco delle operazioni economiche e finanziarie che renderebbero, anche se si potessero concretizzare, stabili i conti solo sulla carta.
Ci riferiamo alla possibile patrimonializzazione della Fondazione con il conferimento del Nuovo Teatro, operazione già di dubbia realizzazione fino a qualche giorno fa, ma che adesso con la vicenda dell'indagine sulla TAV diventa davvero irrealizzabile: ricordiamo infatti che l'immobile oltre ad essere mancante del secondo lotto, solo parzialmente finanziato, sorge su un terreno di proprietà delle Ferrovie e risulta ovviamente ancora non accatastato." "Vorremmo sapere se i conti sono così in pari come continua a sostenere la Sovrintendente Colombo, anzi ex-Sovrintendente, come mai il mutuo di cui si parla da oltre un anno ancora non sia stato acceso con le banche: la risposta è troppo semplice, perchè i conti non sono in ordine.
- concludono - Sicuramente questo commissariamento è la sconfitta della dirigenza che ha perso, pezzo dopo pezzo, gli esponenti più in vista, in primis della Colombo, ma come confermano le sue parole di oggi pomeriggio, questa è la 'Caporetto' anche del Sindaco Renzi."