Dissequestrata in via definitiva la palazzina Assi Giglio Rosso in viale Michelangelo. E’ quanto ha disposto una sentenza della Cassazione che fa seguito al pronunciamento del Tribunale del Riesame che aveva già accolto il ricorso del Comune di Firenze a seguito dell’apposizione dei sigilli alla nuova struttura ipotizzando il reato di abuso edilizio e violazione del Regio decreto 523/1904. Secondo l’accusa, e sulla base di un esposto di alcuni residenti, la palazzina sarebbe stata realizzata sopra un corso d’acqua (il Fosso Gamberaia, interrato da decenni).
Il tribunale del riesame (sentenza del febbraio 2011) ha però ritenuto che, secondo la documentazione allegata al ricorso, quel corso d’acqua “non abbia le caratteristiche di un fosso d’acqua naturale, atteso che risulta da decenni completamente intubato ed interrato e pertanto non può trovare applicazione il divieto di edificazione posto dal Regio decreto a tutela degli alvei e loro sponde”.Sentenza confermata adesso dalla cassazione. “Siamo particolarmente soddisfatti – ha sottolineato il vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella – di questa decisione che finalmente offre alla società e agli atleti della biancorossa la massima serenità per la piena fruizione della palazzina che abbiamo inaugurato nel giugno 2011 e che ha ottenuto il riconoscimento Klimaenergy 2011 per accorgimenti utilizzati per minimizzare il fabbisogno di combustile e ridurre le emissioni di CO2 nell'ambiente”.
Per la realizzazione della sede infatti sono state utilizzate soluzioni impiantistiche volte al contenimento dei consumi ed all’efficienza energetica del nuovo fabbricato. La produzione dell’energia termica per l’acqua calda a servizio delle utenze è quella fornita dalla caldaia a condensazione con un impianto costituito da 16 pannelli solari posti in copertura. Il beneficio ambientale è rappresentato dalla riduzione annuale in emissioni di anidride carbonica in atmosfera conseguente al minor fabbisogno di combustibile stimabile in 20.5 tonnellate. La palazzina è sviluppata su due piani: il primo livello comprende, oltre ad un locale ufficio-reception, un locale di muscolazione ed i relativi spogliatoi e servizi.
Il secondo livello dell’edificio, posto a quota di poco superiore al piano pista, è occupato dagli uffici amministrativi e di rappresentanza della società sportiva e dai locali necessari all’organizzazione e la gestione dell’attività agonistica. Il costo complessivo dell’intervento del secondo lotto è stato di 1.960.000 euro. Va ricordato che il primo lotto, concluso nel 2006 con un investimento complessivo di 1.090.000 euro, ha consentito il potenziamento del verde esistente recuperando le aree occupate dal campo di basket in asfalto e l'area della ex sala da ballo (distrutta da un incendio) all'inizio della curva di via Tacca, la realizzazione della club house (di circa 220 metri quadrati, oltre alcuni loggiati) struttura di ritrovo aperta ai frequentatori dell’impianto ed il recupero ad uso spogliatoi della vecchia casa del custode.
Inoltre il primo stralcio del secondo lotto, concluso nel 2009, ha previsto l’esecuzione dei nuovi servizi igienici per gli spettatori, il risanamento delle gradinate, la demolizione dei volumi incongrui edificati nel tempo e la realizzazione di un sistema di percorsi esterni accessibili, di collegamento dal parcheggio superiore sino alla club house. (fd)