Per la prima volta, segnali negativi anche per l’alimentare: le imprese diminuiscono del 6% ed i consumi di panettoni e pandori del 9% Ottimismo invece sulla rete: + 15 e 17% per le vendite del Made in Florence. Confartigianato: per le festività, acquistate e regalate prodotti artigianali. Una scelta di qualità che sostiene le piccole imprese Natale di e in crisi per l’artigianato fiorentino: a meno di una settimana dal 25 dicembre, i comparti tradizionalmente forti dell’handmade registrano tutti, rispetto al 2011, un segno negativo, tanto per le vendite finora effettuate che per quelle stimate che oscillano tra -12 e -15% nei settori dell’abbigliamento, accessori per la casa, moda e alimentazione. A renderlo noto Confartigianato, diffondendo il tradizionale Rapporto sui consumi per le festività natalizie nell’artigianato.
Le difficoltà economiche delle famiglie continuano a frenare le spese e, per la 1° volta, anche il comparto dei beni alimentari artigianali registra performance critiche. “Non solo le imprese di settore sono diminuite del 6%, ma i consumi sono in calo del 12%: -9% per panettone e pandoro e -6% per la pasta fresca” informa Giovanni Guidarelli, responsabile Alimentazione per Confartigianato. “E questo – prosegue – nonostante i prezzi sostanzialmente stabili: 17-28 euro/Kg per i panettoni, 14-30 per i pandori e 20-32 per i ricciarelli.
Un impegno non di poco conto per il comparto, considerando i forti rincari delle materie prime, delle spese fisse, delle tariffe e delle imposte (dall’Imu che si è chiusa ieri alla Tarsu che si preannuncia dolorosissima) registrati in quest’ultimo anno”. “Unico segnale positivo quello della rete – fa sapere Fabio Masini, responsabile delle Categorie economiche di Confartigianato – On line la situazione si capovolge: + 15, 17% di vendite generalizzate, in tutti i settori, tanto per i mercati esteri che per quello interno”.
On line a parte, Confartigianato ritiene che, in questo momento di crisi, sia importante sostenere ed incentivare la piccola e media imprenditoria, privilegiando i prodotti locali ed il made in Italy. “Una scelta di qualità e un modo per sostenere la piccola impresa. Una scelta, a tutto vantaggio dei consumatori cui la produzione artigianale è in grado di offrire una qualità impensabile per la grande distribuzione. Insomma, per dirne una, tanto per il palato, quanto per l’economia locale, meglio comprare un panettone e un pandoro artigianali a famiglia, piuttosto che i prodotti dolciari standardizzati offerti sugli scaffali della grande distribuzione” conclude Masini. Infine, qualche consiglio utile ed anti pubblicità ingannevole per i consumatori: occhio, sempre e comunque, all’etichetta che garantisce la tipicità dell’acquisto e consente la certezza di comperare un prodotto artigianale.
Panettoni e pandori artigiani, per chiamarsi tali, devono infatti contenere solo farina, uova, zucchero, burro, uva sultanina, frutta candita, lievito naturale, aromi naturali. In aggiunta, sono consentiti miele, vaniglia e cioccolato. I prodotti che non rispettano queste composizioni devono quindi essere commercializzati con nomi diversi, come “Dolce di Natale”.