Firenze, 15 /11/ 2012- Uno sceneggiato Rai degli anni '60, l’ex Jugoslavia e un cantastorie italiano come Vinicio Capossela. Ci sarà tutto questo e molto altro nella mostra fotografica e multimediale “Bekim Fehmiu. L'Ulisse venuto dai Balcani”, che aprirà domani i battenti alle 18.30, e rimarrà aperta fino al 7 dicembre presso la Casa della Creatività/Palazzo Giovane, in vicolo di Santa Maria Maggiore 1r, a Firenze. All’inaugurazione interverranno Simone Malavolti dell’associazione pAssaggi di Storia e associazione Trentino con i Balcani, Lorenzo Ridi di Oxfam Italia per il Balkan Florence Express e i rappresentanti delle comunità albanesi e serbe di Firenze. La mostra realizzata dall'Associazione Trentino con i Balcani arriva a Firenze grazie a Oxfam Italia, all'associazione pAssaggi di Storia, con il patrocinio del Comune di Firenze e sarà presentata nell'ambito degli eventi del Balkan Florence Express, la rassegna di cinema dai Balcani occidentali che si terrà dal 26 al 29 novembre al Cinema Odeon, in piazza Strozzi.
Ma le sorprese non finiscono qui. Il 21 novembre infatti, sempre alle ore 18.30, presso i locali della mostra, si terrà un incontro dal titolo “Il volto di Ulisse, la metafora del limite” assieme ad uno dei cantautori italiani più apprezzati del momento. A dialogare con Michele Nardelli del Forum Trentino per la pace e i diritti umani e il critico letterario Giuseppe Colangelo, sara’ infatti nientemeno che Vinicio Capossela, che ha dedicato il suo penultimo album “Marinai, Profeti e Balene” proprio a Bekim Fehmiu e che sara’ a Firenze per una due giorni di concerti all’Auditorium Flog il 20 e il 21 Novembre. Chi è Bekim Fehmiu Bekim Fehmiu è un attore jugoslavo famoso in Europa ed in Italia per essere stato l’Ulisse dell’ “Odissea”, il primo sceneggiato RAI trasmesso in tutto il mondo.
Ma Fehmiu è anche un Ulisse reale, in viaggio per le isole di terra dei Balcani. Nato nel giugno del 1936 a Sarajevo da una famiglia kossovara albanese costretta all’esilio, cresce a Scutari e poi a Prizren, studia a Pristina e Belgrado dove prenderà casa con la moglie. Nel 1956, è il primo albanese ad iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica di Belgrado. Diventato famoso in Italia e oltreoceano negli anni ‘60, resterà orgoglioso albanese in Jugoslavia e jugoslavo nel mondo. Rifiutando le sirene dei nazionalismi e ritirandosi per protesta dalle scene prima che la sua Itaca dei Balcani sia insanguinata dalle guerre, lasciandoci un messaggio di amore per la propria professione, per la vita e per la propria identità libera. La mostra La mostra nasce da un progetto promosso dall’Associazione Trentino con i Balcani in collaborazione con giovani volontari di Serbia, Bosnia-Erzegovina e Kossovo, con l’intento di avviare una rilettura del passato attraverso una figura unificante della storia albanese, serba, jugoslava ed europea.
L’esempio di Bekim Fehmiu va contro lo stereotipo europeo dei Balcani divisi, ma anche contro le convenzioni culturali oggi dominanti negli stessi Balcani. “Bekim Fehmiu – L’Ulisse venuto dai Balcani” è un progetto sulla Memoria e l’Elaborazione del conflitto promosso dall’Associazione Trentino con i Balcani con il supporto della Provincia Autonoma di Trento. Rientra nelle attività di cooperazione avviate da oltre quindici anni, in particolare con le comunità di Prijedor in Bosnia-Erzegovina,Kraljevo in Serbia e Peja/Peć in Kossovo.
Dopo la programmazione, infatti, volontari hanno svolto una ricerca nei rispettivi territori sulla vita dell’attore, collaborando infine alla definizione di un’unica mostra, tradotta in albanese, serbo-croato e italiano e presentata nel corso del 2012 a Peja/Peć, Prizren e Prishtina/Priština in Kossovo, a Prijedor e Sarajevo in Bosnia-Erzegovina e a Belgrado in Serbia, riscontrando grande successo.