FIRENZE – Notte di intenso lavoro per gli uomini del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina. La piena dell’Arno è passata senza provocare danni alle opere e alle canalizzazioni di bonifica. Il fiume ha superato il livello di guardia a Ponte a Signa verso le 23 di lunedì per poi tornare al di sotto alle 7 di martedì 13 novembre. Il livello idrometrico massimo registrato all’idrometro di Signa è stato di 35.60 metri sul livello del mare e ha determinato la chiusura delle paratoie del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina che regolano lo scarico della rete di acque basse della Viaccia e del Fosso di Piano, fra Signa e Campi Bisenzio.
Il livello registrato è infatti superiore alle quote del terreno in estese aree del comprensorio per cui la chiusura delle paratoie è di vitale importanza per impedire estesi allagamenti per riflusso delle acque di piena del fiume Arno. Senza la chiusura delle paratoie, l’acqua del fiume in piena tenderebbe infatti a risalire verso monte, invadendo i corsi d’acqua minori, col il rischio di provocare esondazioni. L’assenza di contemporanee precipitazioni sul comprensorio ha fatto sì che non si siano verificati inconvenienti.
Il personale consortile in reperibilità ha monitorato la situazione e le pompe idrovore della Viaccia sono state in azione per alcune ore per controllare il livello dei canali ma la piena è defluita in condizioni di assoluta sicurezza. Il monitoraggio della situazione va comunque avanti. SIENA- Sono continuate durante la notte e sono ancora in corso le operazioni a cura del sistema di Protezione civile per mettere in sicurezza le aree della provincia di Siena maggiormente colpite dal maltempo, che ha comportato lo stato di piena e l’esondazione di alcuni corsi d'acqua, rotture di argini, frane e smottamenti.
Gli interventi vedono impegnata la Sala operativa della Protezione civile istituita presso la Provincia di Siena, coordinata da Provincia e Prefettura, con forze di Polizia, Vigili del Fuoco e numerose associazioni di volontariato. L’area maggiormente interessata è la Valdichiana, nella zona compresa fra Sinalunga, Chiusi e Montepulciano. In Amiata la situazione è in via di miglioramento. L’arresto temporaneo delle precipitazioni sta agevolando le operazioni di soccorso e la riapertura di alcune strade chiuse alla viabilità nella giornata di ieri.
Domani, mercoledì 14 novembre le scuole di ogni ordine e grado saranno aperte regolarmente in tutti i Comuni colpiti dal maltempo. Il vicepresidente e assessore alla Protezione civile della Provincia di Siena, Alessandro Pinciani sta monitorando costantemente la situazione nelle zone maggiormente colpite, anche con sopralluoghi, accompagnato dal responsabile della Protezione civile, Davide Casini, dal comandante della Polizia provinciale, Marco Ceccanti e dal coordinatore del volontariato di Protezione civile, Iuri Gorelli.
A ogni persona coinvolta nelle operazioni di soccorso va il ringraziamento del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini. Allerta. Nel pomeriggio di oggi, martedì 13 novembre la Regione Toscana, tramite la Sala operativa unificata della Protezione civile, ha emesso una nuova allerta meteo valida fino alle ore 8 di domani, mercoledì 14 novembre con criticità moderata per l’area della Chiana. Ad Abbadia San Salvatore , la situazione sta tornando alla normalità. Il livello dell’acqua del laghetto Verde della Gora e del laghetto Muraglione sono scesi e sono in corso le operazioni di ripulitura delle strade.
Le ordinanze emesse ieri in via precauzionale dal sindaco Lorenzo Avanzati sono state revocate: le famiglie evacuate hanno fatto ritorno nelle loro abitazioni da questa mattina e le scuole riprenderanno la normale attività didattica da domani. A Sinalunga, il livello del torrente Foenna sta lentamente scendendo ed è stata riparata la falla aperta ieri per scongiurare l’esondazione e mettere in sicurezza i centri abitati. Idrovore sono state richieste anche per migliorare la situazione di Montepulciano Stazione, Montallese, Chiusi e Sinalunga, zone dove la situazione rimane difficile dopo gli allagamenti di ieri.
A Chiusi il torrente Gragnano ha rotto l’argine 150 metri a valle del ponte sulla Sp326 ed è in corso l’intervento di ripristino. Da registrare, nelle ultime ore, la rottura dell’argine del torrente Tresa in Alta Val di Paglia, che ha provocato allagamenti a Chiusi Scalo e dove inizierà presto l’intervento di ripristino da parte del Consorzio di bonifica competente. La situazione sulle strade provinciali. La viabilità su alcune strade provinciali interessate ieri da limitazioni sta tornando lentamente alla normalità, mentre alcuni tratti sono ancora chiusi o in via di riapertura.
Sono state riaperte la Sp 14, chiusa ieri per la tracimazione del fiume Orcia; la Sp326 di Rapolano, da Montallese alla località Quattro Poderi fino alla Croce. Circolazione ridotta, a senso unico alternato, sulla Sp 18/d del Monte Amiata per una frana, mentre tutte le altre strade in Amiata sono percorribili. Rimangono chiuse la Sp 146, nel tratto tra Chianciano e Montepulciano, dove oggi è iniziato l’intervento di ripristino di una frana per cercare di riaprire l’arteria nella giornata di domani.
Sulla Sp 326 di Rapolano, la circolazione sta tornando alla normalità dopo gli interventi tra il Bivio la Croce e Montallese, nel Comune di Chiusi, e in località Tre Berte, nel Comune di Montepulciano, dove il torrente Salcheto aveva rotto l’argine. I due interventi hanno visto all’opera anche i tecnici della Provincia di Arezzo, che ha competenza sulla zona, coadiuvati dalla struttura di istituzioni e associazioni senesi. La Provincia di Siena raccomanda di moderare la velocità su tutte le strade interessate dagli eventi di piena, frane e smottamenti e invita ad adottare comportamenti volti alla massima prudenza per la possibile presenza di ristagni d’acqua e fango che potrebbero comportare problemi di aderenza alla strada.
Per l’emergenza maltempo è attivo un Centro Operativo a Sinalunga , il centro si trova in via Meucci, presso i magazzini comunali, è aperto 24 ore su 24 ed è contattabile chiamando lo 0577 630456 . Gli operatori sono a disposizione per dare informazioni, ricevere segnalazioni per necessità di pasti caldi, ricoveri notturni e prime emergenze. I danni: tra i settori più colpiti c'è sicuramente l'agricoltura che conta già milioni di euro di danni.
Le prime stime arrivano dalla Coldiretti in particolre relative alle aree più critiche della Toscana ed in particolare nelle zone di Grosseto, Siena, Massa Carrara, Pisa e Lucca. Migliaia le imprese sott’acqua o fortemente danneggiate da frane e smottamenti. "Prima il caldo e la siccità - dice Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana: ora la violenza della pioggia accompagnate da esondazioni e allagamenti. Non c’è pace per l’agricoltura toscana che ancora una volta deve dare i conti con gli eccessi climatici e con la fragilità di un territorio dove il 98% dei comuni è a rischio frana.
Migliaia di aziende sott’acqua, centinaia di ettari trasformati in risaie, frane e smottamenti di cui si è perso il conto, tonnellate e tonnellate di raccolti già compromessi ed andati persi che mai finiranno nei mercati, e ancora stalle spazzate via da torrenti e fiumi in piena, cantine allagate e decine e decine di trattori e mezzi agricoli sommersi dal fango e dall’acqua. Interrotta la raccolta delle olive. E’ un bilancio ancora approssimativo, ma già pesantissimo, quello che Coldiretti sta affrontando in Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it ).
Le situazioni più critiche nel grossetano, nella Val di Chiana ed Provincia di Massa Carrara dove è ancora piena emergenza. “Il quadro è drammatico – analizza Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – e ancora tutto in divenire. Ci sono territorio interamente sott’acqua, situazioni difficilissime, imprese devastate. Per la nostra agricoltura è un altro duro colpo da sopportare”. Per Coldiretti lo stato di emergenza e di calamità naturale deve essere accompagnato da una programmazione economica adeguata per il ripristino ed il recupero ambientale.
“L’agricoltura non è solo Pil e non va solo misurata in base alla sua portata in termini economici – sottolinea Marcelli - è cura, manutenzione, presidio del territorio che ha un valore per tutta lacomunità. Le risorse che saranno destinate all’emergenza, ormai l’ennesima, devono essere misurate su questi valori”. Coldiretti propone di utilizzare i Consorzi di Bonifica per attività di prevenzione: “Possono essere – commenta Marcelli - uno strumento strategico importante sul territorio”.
L’alluvione, oltre ad avere colpito durissimamente la zona sud della provincia grossetana, ha interessato a macchia di leopardo tutta quanta la Maremma, di fatto interrompendo la filiera di colture tradizionali che rappresentano oltre il 50% della produzione regionale. Serre per la coltivazione di frutta e verdura letteralmente spazzate via dalle acque, centinaia di ettari di terreno seminativo (a frumento, cereali e foraggi), centinaia di capi di bestiame eanimali da cortile (solo un allevamento di ovini registra la perdita di quasi 200 pecore) sopraffatti dalle piena hanno interrotto le filiere di produzione agroalimentare.
Oltre ai danni immediati, ciò che preoccupa gli agricoltori sono quelli infrastrutturali, con sistemi di irrigazione e regimazione delle acque saltati, macchinari e altri mezzi di produzione e lavorazione danneggiati, spesso irreparabilmente. Elevato il numero di poderi e abitazioni gravemente colpite, ai quali si aggiungono molti depositi di semi pronti alla messa a dimora rovinati dall’acqua. Coldiretti sta dando vita ad catena di solidarietà interna, che permetterà, soprattutto a donne e bambini, di trovare accoglienza nellestrutture agrituristiche non interessate dall’alluvione, mentre già dalla giornata di oggi i tecnici della associazione hanno iniziato un’opera di ricognizione puntuale, volta alla stima dei danni subiti dalle aziende. La situazione è molto critica anche nella Val di Chiana senese, dove coloro che avevano già seminato hanno perso tutto.
Ancora peggiore la situazione dell’ortofrutta con danni che oscillano tra il -60% e il -70%. Sempre in Val di Chiana pesanti criticità anche per la tabacchicoltura anche se, per fortuna, la raccolta era quasi altermine a differenza della raccolta delle olive ferma in questi giorni a causa della pioggia e interdetta fino a quando le piante non saranno più bagnate.Migliore la situazione in Val d’Orcia dove per ora non ci sono danni alle colture se non nelle zone a ridosso dei torrenti. Il maltempo come prima conseguenza porterà al ritardo delle semine soprattutto nei terreni che contano anche 50-60 cm di acqua registrati nelle campagne di Abbadia di Montepulciano.
In Provincia di Massa Carrara la conta dei danni supera i 10 milioni di euro - ma è solo una stima ancora provvisoria - mentre sono centinaia le imprese agricole sott’acqua, in emergenza, gravemente danneggiate tra la costa e la Lunigiana. La situazione più critica nelle colline del Candia Doc dove si contano tra i vitigni, in particolare nel versante massese, centinaia tra frane e smottamenti, numerose cantine allagate, produzioni completamente andare perse e danneggiamenti a macchinari ed attrezzature.
I settori più colpiti, insieme al vitivinicolo, sono l’orticoltura, il florovivaismo e la zootecnia che rappresentano l’ossatura del comparto primario a livello provinciale. Allagamenti e tanti disagi provocati dalle forti piogge in Provincia di Pisa, e solo tanta paura per il rischio di esondazione del fiume Serchio. Qualche problema anche nella Piana di Lucca, nello specifico nei Comuni di Capannori e di Porcari dove si registrano numerosi allagamenti e smottamenti. Preoccupazione per la raccolta delle olive: i venti forti hanno contribuito alla caduta.
La situazione però sta lentamente e con fatica tornano alla normalità.