Marco Andrea Magni ha sempre visto nella scultura un ampliamento dei sensi, una forma di educazione sentimentale in cui imparare a seguire se stessi e accogliere l’incontro con l’altro. La scultura diventa così un continuo interrogarsi sulle imperfezioni dei propri stati d’esistenza, sugli entusiasmi che si sono prodotti quando dall’imperfezione si è giunti a un diverso grado d’armonia. La storia della sua scultura coincide con la storia della pelle. Questa storia è piena di paradossi essendo la pelle un sistema di protezione della nostra individualità e contemporaneamente luogo di scambio con gli altri. La scultura si occupa delle caratteristiche personali e delle differenze tra di noi, e cerca di identificare le cause di queste caratteristiche e delle loro variazioni.
La struttura della scultura diventa una sorta di struttura conoscitiva aperta all’esperienza affettiva. L’ambito della scultura diventa così l’ambito della personalità condivisa: una costellazione di abitudini, propensioni, disposizioni e tratti comportamentali prendono forma e corpo. L’individualità condivisa in uno spazio vulnerabile ma aperto. Le tavole lignee in mostra costruiscono uno spazio aperto allo spettatore e diventano la struttura portante della pelle che si presenta sotto forma di velluto. Con la pelle vellutata Marco Andrea Magni ha la possibilità di ricreare quello spazio caldo e accogliente: una pratica cruda che diventa una pratica quotidiana focalizzata verso uno spazio dellʼincontro e dellʼaccoglienza, quasi a voler ridestinare lʼuso dei materiali, delle sculture, dei luoghi e dei soggetti. In mostra saranno esposte le tavole con i velluti e una lettera scritta a due mani in forma bustrofedica. Marco Andrea Magni nasce a Sorengo (Svizzera), di nazionalità Italo/Tedesca. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera, conseguito Master FSE in tecniche di organizzazione e comunicazione delle Arti Visive.
Ha frequentato il corso superiore di Arte Visiva alla Fondazione Antonio Ratti con l’artista Richard Nonas. Presso lo IUAV di Venezia ha frequentato i laboratori di Remo Salvadori e Giorgio Agamben. Ha contribuito con un lavoro e un testo al libro “Isola Isole Insulae” incontri e riflessioni al suono della parola isola, di Remo Salvadori, edito da Johan & Levi. Una selezione di mostre passate: Extradelicato, via privata Pantelleria 5, Milano. Cantiere -Assab One- a cura di Remo Salvadori, Milano.
Corto Circuito - Coincidenze ed incontri segnici Ex Palazzo Enel, a cura di Marco Tagliafierro, Novara. La sola prova possibile dell’esistenza dell’acqua e la più intimamente vera è la sete, Placentia Arte, Piacenza. Noparachute, Milano. Flash Art Show - Amici miei a cura di Lino Baldini e Giancarlo Politi. - Tracce di un seminario IX edizione a cura di Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio, Viafarini Milano. Fondazione Antonio Ratti - Place / Non place = New place a cura di Angela Vettese e di Giacinto di Pietrantonio, Ex chiesa di San Francesco, Como.