"La partecipazione è qualcosa di molto diverso da cliccare ‘mi piace’ o lasciare un commento su un social network. Anzi, credere che si riduca a questo è una deriva pericolosa, perché la politica ha il dovere di avere uno sguardo lungo e di non basare la sua azione solo sulla pressione dell’istante”. Lo ha detto la vicepresidente della Regione Stella Targetti riferendosi all'idea di coinvolgere i cittadini anche attraverso la rete. L'assessore intervenuta oggi all’incontro promosso dal dipartimento di Diritto pubblico dell’Università di Firenze sul tema “Democrazia e partecipazione nella crisi del sistema politico”ha ricordato che la Toscana ha dal 2007 una legge sulla sulla partecipazione “un’eccellenza e un’innovazione politica e istituzionale di assoluto rilievo che ha visto la Toscana prima in Italia”. Va ricordato che le legge nata con l'intento di far partecipare i cittadini alle decisioni delle istituzioni se non verrà modificata entri il 31 dicembre 2012 rischia di sparire dall'ordinamento regionale. "La legge - conferma la Targetti -scadrà alla fine dell’anno ed è già in dirittura d’arrivo, sotto la responsabilità della Prima Commissione del Consiglio regionale, il percorso per la sua riedizione. "L’orientamento prevalente nelle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione è favorevole ad una conferma della legge 69, apportando però alcune significative modifiche, che ne rafforzino e ne migliorino gli effetti - continua la Targetti- “In democrazia non basta la legittimazione del voto – ha sottolineato Targetti – ma è essenziale costruire e mantenere vivo un rapporto con la società.
Altrimenti, poi, non ci possiamo meravigliare dei fenomeni di distacco e disaffezione verso la politica e la vita pubblica. La legge toscana è nata con questo spirito. Certo, anche la partecipazione ha un costo. Qualcuno oggi può pensare che sia un ‘lusso’ che non ci possiamo più permettere. Io non la penso così. Credo anzi che dalla crisi – economica, sociale e politica – non usciremo con meno partecipazione e meno democrazia, ma soltanto rafforzandole”. Il link alla Pagina del Consiglio Regionale