FIRENZE – “La scuola del futuro”. Questo, per Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e assessore all’istruzione, sono gli Istituti Comprensivi: organizzazione scolastica – aggiunge – “troppo spesso dipinta come soluzione di emergenza senza considerare che questo poteva accadere 15 anni fa mentre oggi il Comprensivo significa innovazione perché la sua stessa organizzazione comporta il superamento di vecchie logiche, come quelle dei programmi-compartimento, predefiniti per ogni livello di scuola e slegati l’uno dall’altro”.
Ed è proprio sui Comprensivi (con il titolo “Comprensivi si diventa“) che Regione Toscana ha organizzato un seminario che si è svolto, questa mattina, nell’Auditorium di Santa Apollonia, a Firenze con il coordinamento di Giancarlo Cerini, dirigente tecnico e direttore di “Rivista dell’Istruzione“, una vera autorità in materia. L’Istituto Comprensivo è tale perché riunisce, in una stessa organizzazione, scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado. Si sta parlando di una realtà che, in Toscana e nell’anno scolastico appena iniziato, riguarda 268.021 alunni che frequentano 12.183 classe nei 273 Istituti Comprensivi (dati sull’organico di fatto al settembre 2012).
Si va dai 59 Istituti nella provincia di Firenze ai 12 in quella di Livorno. Le altre realtà provinciali con un numero maggiore di Comprensivi sono, nell’ordine, Lucca (39), Pisa (33), Arezzo (31). Per finire con Pistoia (24), Grosseto (21), Massa-Carrara, Prato e Siena (18 per ciascuna provincia). ”Un Istituto Comprensivo – prosegue Stella Targetti – dà la possibilità di mettere in connessione ciò che si impara a 3 anni con ciò che si studia a 14 mettendo al centro le competenze degli allievi e non lo svolgimento del programma”.
Nel corso del seminario (“Perché e come l’Istituto Comprensivo può innovare la scuola”) aperto da Angela Palamone e concluso da Stella Targetti, dirigenti scolastici, amministratori locali, rappresentanti di associazioni di genitori e sindacalisti si sono confrontati sui nodi di questa realtà scolastica. Alla base del confronto un documento, curato dalla vicepresidenza di Regione Toscana. “Non mancano – aggiunge Targetti – problemi e criticità, ma a nostro parere la strada da seguire è questa ed è questo il motivo del seminario”. Un anno fa, all’inizio dello scolastico 2011/12, in Toscana esistevano 246 Istituti Comprensivi per 223.773 alunni e 10.301 classi.
Quest’anno i dati registrano 27 Istituti Comprensivi in più, con 44.248 alunni in 1882 classi in più. Con l’IC (Istituto Comprensivo) si va verso il “superamento dell’insegnamento tradizionale inteso come svolgimento del programma – è scritto nel documento base dell’incontro regionale – in favore di un’idea di scuola che metta al centro lo studente e con un insegnamento che diventa relazione educativa in un ambiente motivante e gratificante”. Verso la necessaria innovazione positiva della scuola, dunque, l’IC è “condizione favorevole, ma non sufficiente” essendo necessaria una “vera collaborazione fra i docenti nei vari livelli di scuola” ma anche “un contesto che valorizzi le diverse professionalità”.
Occorrono poi – prosegue il documento – “condizioni di lavoro e un clima favorevole alla flessibilità organizzativa e alla progettazione integrata” così come fondamentale risulta la questione del “dimensionamento”. Cinque i momenti in cui è ruotata la mattina: il rapporto con il territorio, il ruolo della dirigenza, il lavoro sul cosiddetto curricolo verticale, la dimensione organizzativa, il ruolo del curricolo globale per una scuola comunità professionale.