La riforma delle province voluta dal Governo Monti parla chiaro: sopravviveranno solo quelle con almeno 2.500 chilometri quadrati di territorio e con una popolazione non inferiore ai 350 mila abitanti. In Toscana però l'applicazione delle legge ''alla lettera'' è resa complicata se non impossibile dal muro posto dalle amministrazioni locali e più in generale dal forte municipalismo territoriale. Domani i Cal (Consiglio di amministrazioni locali) sono chiamati a presentare un'ipotesi di riordino: sempre ammesso che alla fine un'ipotesi venga davvero presentata è quasi certo che si chiederà al Governo delle deroghe ma in ogni caso la sintesi non sarà indolore.
Una sola cosa è certa: Firenze ; l'unica delle 10 attuali province a possedere i requisti in regola per ''restare'' provincia ed è anche il capoluogo di regione che insieme ad altre 9 città italiane il 1° gennaio 2014 verrà dichiarata Città metropolitana . Il Consiglio Comunale di oggi è stato interamente dedicato alla questione: il dibattito si è concluso con il voto unanime di un ordine del giorno che ribadisce la centralità di Firenze quale capoluogo e insiste sulla non compatibilità del prossimo nuovo ente con l'ipotesi di accorpamento con altre città per la formazione di eventuali mega province.
Il documento votato da tutti i consiglieri di Palazzo Vecchio "invita il sindaco a prendere i necessari accordi con il Presidente della Provincia per convocare nei tempi più rapidi possibili la Conferenza Metropolitana che la legge vuole composta dai 44 sindaci dei comuni della provincia di Firenze e dal Presidente della stessa in modo che questa possa subito lavorare alla stesura dello statuto". Nel documento poi si intende "promuovere come momento di informazione e di partecipazione un incontro delle presidenze dei consigli comunali e delle commissioni consiliari interessate, insieme alle espressioni della società civile e produttiva, in modo da coinvolgere il più possibile le espressioni della società fiorentina in una riforma di portata così rilevante per le capacità di governo del nostro territorio, anche come supporto alla elaborazione di indirizzi del Consiglio Comunale verso lo statuto della Città Metropolitana; Vengono inoltre invitati "tutti i soggetti coinvolti ad operare coerentemente allo spirito della legge per istituzioni capaci di rendere un servizio al tempo stesso più efficiente e più democratico alla cittadine e ai cittadini del territorio chiamato a far parte della città metropolitana di Firenze".
“E’ molto importante che il Consiglio comunale di Firenze abbia votato all’unanimità un ordine del giorno impegnativo sull’iter da seguire perché Firenze sia Città metropolitana senza che la legge 135 sia modificata o forzata” - dichiara al termine il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani che ha aggiunto : “Si tratta di una scelta importante che afferma come il fatto che Firenze sia fra le Città metropolitane più importanti d’Italia non possa essere contraddetto da formule teoriche contrarie alla legge come un’ipotetica provincia Firenze - Prato- Pistoia.
Adesso dobbiamo convocare in Palazzo Vecchio la conferenza dei sindaci per procedere speditamente nell’iter verso la costituzione della Città metropolitana entro il 1 gennaio 2014 con relativo statuto e precise funzioni rispetto ai comuni che ne fanno parte”