Spunta una terza Gioconda , dopo quella custodita al Louvre di Parigi e la 'Gioconda giovane', che sara' presentata venerdi' a Ginevra e della quale i proprietari sostengono l'autenticita', ora potrebbe comparire anche una terza Monnalisa, anche questa partorita dal genio di Leonardo. E' quanto sostiene il 'leonardista' Silvano Vinceti , tra l'altro al momento a caccia delle spoglie della modella del celebre ritratto nei sotterranei di un ex convento nel centro di Firenze. ''Si trova a San Pietroburgo ed appartiene ad un collezionista privato - ha spiegato Vinceti - sono gia' in corso tutte le perizie e le ricerche del caso per certificare che l'opera e' stata realizzata da Leonardo''.
Vinceti, che spiega di aver avuto modo di ammirare il dipinto, ritiene che possa ''avere le carte in regola per essere stato davvero dipinto da Da Vinci''. Una delle caratteristiche peculiari del quadro sarebbe la presenza delle colonne dipinte . Le ragioni che spingono il Vinceti a spingersi nell'attribuzione sarebbero alcune caratteristiche 'tipiche' leonardesche: ''ha le mani piu' scure del viso, tratto tipico dello stile del maestro che condividerebbe con l'originale custodito al Louvre''.
Ma soprattutto sono le ragioni storico-artistiche ad aver convinto il leonardista; la prima: ''Lo racconta il Vasari - dice Vinceti - una riproduzione della Gioconda con le colonne fu realizzata da un giovanissimo Raffaello, dopo che aveva visto un bozzetto con questo soggetto nella bottega fiorentina di Leonardo. Il disegno di Raffaello adesso e' custodito in Francia''. La seconda : uno studio dello storico Carlo Pedretti, che, ''riconobbe come il primo studio preparatorio per la Gioconda del Louvre fosse uno studio preparatorio dell'opera con aggiunte due colonne ritrovato 30 anni fa in Francia.
Uno studio che - aggiunge Vinceti - oltre ad essere molto simile all'opera che ho visto a San Pietroburgo, ritrae anche una Gioconda più giovane di quella del Louvre, anche questa caratteristica che l'esemplare russo possiede''. Terzo indizio ''il fatto che entrambi gli allievi prediletti di Leonardo realizzarono due gioconde giovani e con colonne. E gli allievi, si sa, quando copiano difficilmente modificano il soggetto del maestro''. E se è vero che tre indizi fanno una prova...