Fiume Arno: il punto su interventi e risorse

L’assessore Annarita Bramerini ha risposto ad una interrogazione del portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni che chiede un “Progetto Arno”

Redazione Nove da Firenze
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12 settembre 2012 14:43
Fiume Arno: il punto su interventi e risorse

Firenze – Quale lo stato di salute del fiume Arno, spaziando dagli interventi di tipo idrogeologico nei comuni toscani rivieraschi ai tempi per la conclusione dei lavori del depuratore in riva sinistra? Questo l’oggetto della interrogazione del portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni (Pdl), cui ha risposto in aula l’assessore Annarita Bramerini. La consigliera - con cifre, piani e fondi alla mano - ha chiesto in particolare ragione dei significativi residui in una materia così importante, dello sblocco delle stesse risorse, delle azioni di prevenzione configurate dalla Regione con gli enti locali e l’autorità di bacino, ma soprattutto ha posto l’accento sulla necessità di fare il punto, tra tutti gli attori, per un “progetto Arno, con il fiume questione centrale e prioritaria delle politiche regionali”. L’assessore, ripercorrendo i temi dei residui, delle emergenze e manutenzioni, con azioni di prevenzione e programmate, fino a dar conto dei diversi lotti per la depurazione in riva sinistra, con conclusione prevista entro la fine del 2014, si è soffermata sugli obiettivi. “Nel territorio toscano la messa in sicurezza idrogeologica ammonta a circa 4,5 miliardi di euro, la cui disponibilità si commenta da sola”, ha sottolineato Bramerini; da qui gli obiettivi: spendere con tempestività le risorse disponibili; garantire azioni di prevenzione a livello urbanistico e azioni per la gestione dell’emergenza, come i piani di protezione civile. Stefania Fuscagni, ringraziano l’assessore per la risposta, ha voluto dare giustificazione della interrogazione, dettata anche dai dati allarmanti della Protezione civile, nel caso di una nuova alluvione. “Serve un ‘progetto Arno’, è necessario che la Regione metta il fiume al centro di una strategia complessiva – ha affermato – guardando alla sicurezza, al coordinamento delle competenze e alle risorse”.

“La Regione, con una cabina di regia capace di razionalizzare il tutto e dare risposte tempestive, deve avere la capacità di dirimere tutte quelle incongruenze formali di responsabilità – ha concluso – che impediscono di avere una visione di insieme”.

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