Un operaio è rimasto ferito a un piede per essere stato invetito da un tubo di ferro che si sarebbe staccato da una catasta di altri tubi colpendolo da un' altezza di 40 centimetri. E' successo questa mattina in un cantiere dell'alta velocità in via Fanfani, a Firenze. L'uomo, un italiano di circa 30 anni è stato soccorso dal 118 e trasferito all'ospedale. Sull'episodio sono in corso accertamenti della polizia ferroviaria. E ancora stamattina un altro incidente, stavolta però finito in tragedia, in un cantiere a Carrara.
La vittima Lucio Cappè, era un cavatore di 47 anni, è rimasto schiacciato da una pesante lastra di marmo che pare si sia staccata da una bancata della montagna. "E' questo il momento del dolore e del cordoglio - scrive Manuele Marigolli segretario regionale con delega alla sicurezza nei luoghi di lavoro e rappresentante Cgil- . Il lavoro è vita ed è inaccettabile che dia la morte, il nostro pensiero va alla famiglia, ai parenti ed amici di Lucio, personalmente e a nome di tutta la Cgil partecipo al loro immenso dolore questa ennesima vittima- aggiunge- deve ricordare a tutti che mai a nessuno, a tutti i livelli, è consentito di abbassare la guardia in tema di sicurezza su lavoro.
Fa bene la Cgil a non accontentarsi dei dati statistici che danno gli infortuni tutti e quelli mortali in calo nel nostro paese. perché quel dato non tiene conto della disoccupazione in aumento e dei milioni di ore di cassa integrazione ed anche, e soprattutto, perché ogni infortunato, ogni vittima è un infortunato e una vittima di troppo Il cordoglio e una riflessione anche da parte del capogruppo del Pd in Regione Vittorio Bugli e del consigliere Pd Loris Rossetti "La sicurezza diventi una priorita.
E' necessaria una risposta forte di fronte a queste tragedie. Siamo vicini al dolore della famiglia della vittima Lucio Cappè - dicono i due esponenti del Pd - ma non possiamo sempre commentare quello che da tempo è diventato un vero e proprio bollettino di guerra. La sicurezza sul lavoro deve diventare una delle priorità per questo Paese e, invece, spesso proprio a causa della mancanza di occupazione, si tende a mettere in secondo piano gli aspetti legati alle misure di prevenzione. C'e' bisogno di lavoro si, ma anche di sicurezza e di maggiori controlli".