A dare le dimissioni 16 consiglieri comunali di maggioranza a fine luglio, seguiti immediatamente del sindaco. A Viareggio adesso si pensa già al post-Luca Lunardini, con le elezioni comunali. Il Pd già in giugno aveva deciso di affidarsi alle primarie per la scelta del candidato sindaco. Una decisione smentita dall'esito dell'assemblea comunale di lunedì scorso, che, a maggioranza, ha affidato ad una delegazione l'incarico di verificare una eventuale coalizione. "Viareggio viene prima di qualsiasi mediazione" dice, in una nota, David Zappelli, l'esponente dell'area che fa riferimento a Matteo Renzi e che ha già comunicato la sua intenzione di partecipare alle primarie "Una consultazione libera e aperta serve a ridare respiro ad una città mortificata dal centrodestra e che ha subito l'onta del commissariamento- prosegue Zappelli- il Partito Democratico non può certo tornare indietro da questa strada.
L'assemblea comunale ha purtroppo votato contro l'insediamento della commissione di regolamentazione delle primarie. La ricerca di forze politiche alleate non può certo prescindere- continua Zappelli- dalla decisione unanime del Pd di fare le primarie. L'assemblea ha ancora qualche giorno per correggere un errore, che può provocare una divisione deleteria per tutti in questa difficile fase politica della città. Dispiace comunque constatare che la maggioranza di coloro che si definiscono bersaniani qui a Viareggio abbia in realtà bocciato gli orientamenti politici e di coalizione del segretario nazionale e dispiace ancor più che tutte le viareggine e tutti i viareggini, se non si faranno le primarie, non potranno partecipare attivamente alla selezione di chi si propone a governare la nostra città". La corsa alla leadership del Pd non è ancora iniziata.
Ma già a livello locale se ne percepiscono le ripercussioni.