Come si esce dall'antipolitica, come si torna a far girare la ruota che ha reso celebre la Festa del Partito quando la democrazia era un credo e non ancora un aggettivo? Si torna tra la gente, si abbandona il Pop per il Country si riparte dalle fabbriche, dagli operai, dalle scuole, si torna all'elettorato elementare che sbuffa e che si pone delle domande e con insistenza torna a cercare risposte dopo una lunga fase in cui le voci passavano distrattamente ed erano tutte vere a prescindere dall'autore del singolo pensiero. Lo scenario è complicato ed ancora aperto: sono già scesi tutti in campo? Ci aspetta un caldo autunno di idilli e passioni? Alternative credibili alle alternative incredibili.
Questa è l'Italia del post cabaret che si è svegliata decidendo di risparmiare, quando oramai l'istinto del buon padre di famiglia aveva detto addio tra i mobili della nonna e le cartoline ingiallite che gli italiani si spedivano dal luogo di vacanza. Da quale porta si entra nell'Italia che può segnare la storia in positivo o in negativo verso l'uscita da una crisi inevitabile o sul fondo di un baratro indescrivibile? Le responsabilità sono talmente tante che potrebbe far tremare solo l'idea di proporsi alla guida del Paese: invece si registra una sfida senza esclusione di colpi tra "giovani" arrembanti che promettono ancora sorprese.