Sono circa 3700 gli studenti iscritti centri estivi organizzati dall’assessorato all’educazione. Dopo la pausa di ferragosto, l’esperienza dei centri si conclude con il turno dal 20 agosto a fine mese. Due terzi dei bambini ha frequentato per due turni di 15 giorni ma stanno aumentando quelli che si iscrivono ad un solo turno. Quasi il 20% delle famiglie ha utilizzato l’iscrizione on line, già un buon numero per testare la procedura. «Un servizio utile - ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi - soprattutto in un anno nel quale tante famiglie, a causa della crisi, hanno rinunciato alle vacanze e per il quale abbiamo investito circa 1milione e 300mila euro».
«Le attività – ha spiegato l’assessore Di Giorgi - variano secondo i turni e secondo le età, in modo che i ragazzi non si annoino anche se frequentano più di un turno. Per i più piccoli sono state privilegiate le ambientazioni fantastiche, con personaggi che hanno fatto vivere ai bambini vere e proprie avventure in mondi magici e misteriosi». Alla scuola dell’infanzia Rossini il primo giorno il Folletto Anguria ha lasciato un messaggio in giardino per chiedere ospitalità per sé e per i suoi amici in viaggio.
Ogni giorno il Folletto ha lasciato i suoi messaggi in giardino creando sempre occasioni diverse. In questo modo i bambini si sono sentiti protagonisti e, oltre a sentirsi incoraggiati e stimolati, hanno gestito compiti e ‘missioni’, sentendosi responsabili delle sorti di un’avventura fantastica. Alla Don Minzoni, invece, il tema ‘Ricrea a colori’, ha consentito ai più piccoli di utilizzare materiale riciclato. I bambini hanno raccolto fiori, foglie e legnetti per i collages, piantando semi di crescione in bottiglie di plastica, visitando vitellini, pulcini oche e asinelli in fattoria. Per i più grandi invece sono state organizzate gite al parco di Vincigliata, al parco di Cavriglia e al parco dei Renai.
Ben imbracati e messi in sicurezza si sono arrampicati con le sole mani su una parete alta 8 metri. Altri hanno avuto l’occasione di viaggiare su una carrozza dei pionieri a Serpiolle o di tirare con l’arco o andare in canoa al lago di Vicchio. Altri ancora hanno visitato le mostre di Palazzo Strozzi. E, ancora, le attività prevedevano l’orientering nel bosco, il parco preistorico di Peccioli, il museo archeologico di Artimino. Senza dimenticare lo sport e attività creative. «La presenza di bambini disabili – ha rilevato l’assessore all’educazione – è rimasta più o meno costante e anche quest’anno in alcuni casi siamo riusciti a consentire anche la frequenza di tre turni a bambino, pur considerando che il sostegno garantito all’handicap prevede un educatore dedicato, per cui risulta molto costoso.
Abbiamo comunque voluto dare un supporto importante alle famiglie di questi bambini che durante l’estate sono in difficoltà in quanto in molti centri estivi privati non è prevista la presenza di educatori destinati a questo tipo di servizio. La nostra scelta sul welfare è ancora una volta coerente con le politiche che portiamo avanti durante l’anno scolastico» «Un grazie – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – alle centinaia di giovani delle associazioni didattico-culturali e delle cooperative sociali che si spendono in questi mesi estivi per sorvegliare e divertire i nostri bambini, che si preoccupano con professionalità della programmazione attenta e diversificata delle giornate, che accolgono bambini e famiglie ogni giorno con un sorriso, che sostengono senza prevaricare e stimolano senza stancare, che raccontano ogni giorno una storia nuova e in fondo, pur lavorando, si divertono nelle feste finali di ogni turno tanto quanto bambini e genitori.
Ne sono testimonianza le centinaia di foto e i filmati che documentano passo per passo il lavoro dei gestori dei centri e che mostrano facce felici di bambini, decine di attività e le più strampalate forme e colori. Anche per quest’anno pensiamo di essere riusciti a portare un po’ di sollievo alle famiglie e di serenità, ed opportunità, ai bambini». «Anche quest’anno – ha ricordato – la selezione per la scelta dei soggetti ai quali affidare il servizio è stata molto rigida, si è basata su una gara di appalto che ci ha consentito sia di individuare operatori di grande professionalità, testimoniata dai loro curricula e della loro esperienza pregressa, che di scegliere la migliore programmazione delle attività nelle scuole dei vari Quartieri».
«Anche in questo caso – ha concluso l’assessore Di Giorgi – l’apporto delle associazioni e del privato sociale è stato determinante per l’erogazione di servizi ormai ritenuti essenziali dalle famiglie fiorentine. Naturalmente non sarebbe possibile svolgere questo servizio con personale comunale: quindi la scelta dell’appalto, anche in questo caso come nel caso dei centri invernali che il Comune di Firenze, tra i primi in Italia, ha istituito da due anni, è opportuna ed è stata particolarmente gradita dalle famiglie.
Per questo appaiono inopportune le polemiche ed i luoghi comuni sull’utilizzo di operatori del privato sociale nei servizi per l’infanzia. Il welfare ha bisogno di nuovi strumenti e con questi le amministrazioni devono essere in grado di rispondere alla domanda di servizi dei cittadini. Se questo avviene all’insegna della qualità e del rigido controllo e programmazione pubblica saremo in grado, come Comuni, di garantire comunque quei servizi in coerenza con la richiesta di spending reviw alla quale non vogliamo sottrarci». (fn)