Il pavimento della Cattedrale di Siena “il più bello, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”, secondo la nota definizione di Giorgio Vasari, è abitualmente coperto da lastre di faesite per proteggerlo dal calpestio dei visitatori. Adesso grazie alla scopertura sarà possibile ammirare anche le tarsie nell’esagono sotto la cupola, lo spazio vicino all’altare, i riquadri del transetto per uno spettacolo unico, in cui i visitatori vengono guidati all’interno di un percorso che permetterà anche la visita straordinaria intorno all’abside, con la visione delle tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona e gli affreschi di Domenico Beccafumi.
Il pavimento del Duomo è frutto di un complesso programma che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono forniti da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui personaggi di spicco quali il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, ma non mancano pittori di altra provenienza come ad esempio l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, ove è possibile ammirare l’eterno contrasto tra la Fortuna e la Virtù. La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito.
Si iniziò in modo semplice, per poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente: le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano, riempiti di stucco nero. Questa tecnica è chiamata “graffito”. Poi si aggiunsero marmi colorati accostati assieme come in una tarsia lignea: questa tecnica è chiamata commesso marmoreo. Nelle tre navate l’itinerario si snoda attraverso temi relativi all’antichità classica e pagana: la Lupa che allatta Romolo e Remo, l’egiziano Ermete Trismegisto, il fondatore della sapienza umana, le dieci Sibille che davano i loro responsi oracolari in varie parti del mondo, i filosofi da Socrate, a Cratete, da Aristotele a Seneca, che hanno rifiutato la ricchezza e i piaceri della terra per meglio conoscere la profondità dell’animo umano nei suoi rapporti con la divinità. Nel transetto e nel coro si narra invece la storia del popolo ebraico, le vicende della salvezza compiuta e realizzata dalla figura del Cristo, costantemente evocato e mai rappresentato nel pavimento, ma presente sull’altare, verso cui converge l’itinerario artistico e religioso. Il viaggiatore, dopo la visita al Duomo, comprenderà forse meglio le parole scritte da Cosima Wagner, nel suo diario, alla data 21 agosto1880: “Arrivo a Siena intorno alle 10.00… visita al Duomo! Richard è commosso fino alle lacrime, dice che è l’impressione più forte che abbia mai ricevuto da un edificio.
Vorrei ascoltare il preludio di Parsifal sotto questa cupola! In mezzo a tante preoccupazioni un momento di felicità: aver condiviso con Richard questo rapimento, sentimento di gratitudine verso il mio destino”. Gli orari di visita sono nei giorni feriali (10,30-19), nei festivi (9,30-18) il costo del biglietto è di € 6,00, il ridotto € 5,00 Alessandro Lazzeri