Martedì 24 luglio alla Limonaia di Villa Strozzi di Firenze – ore 21, biglietto 10 euro - prima uscita live degli Spettri, la prog-band dei fratelli Ponticiello che, dopo 40 anni di ibernazione, è salita di nuovo agli onori delle cronache musicali, grazie al ritrovamento e alla pubblicazione di un album che ha fatto la gioia di tanti appassionati del genere. Una storia rocambolesca che vale la pena raccontare: fine 2011, siamo nella cantina/laboratorio musicale dei fratelli Ponticiello.
Nel rovistare tra cavi, ampli, cd e cassette ecco spuntare un vecchio nastro bobinato. Per ascoltarlo occorre uno di quei registratori Revox in voga alla fine dei ’60. Con molta sorpresa, il nastro svela un’opera registrata dagli Spettri risalente al 1972… Breve flash-back: adesso siamo nel 1964, in pieno fermento beat, e la prima formazione degli Spettri allinea i fratelli Ugo e Raffaele Ponticiello (voce e chitarra), Giuliano Giunti (basso) e Ubaldo Paolanti (batteria), che presto viene sostituito da Mauro Sarti.
Gli Spettri incidono alcuni 45 giri: uno stile che ha un impatto dirompente sul pubblico, visto anche che sono i primi a Firenze ad utilizzare amplificatori per chitarra GRS da 100 watt, una potenza inaudita per l’epoca. Seguono vari cambi di formazione, e un altro Ponticiello, Vincenzo, si aggiunge alla line up, al basso. La virata verso altre atmosfere musicali arriva proprio dal 1970, il beat è oramai un genere esaurito e nel repertorio del gruppo compaiono svariate cover di pezzi rock, dagli Spirit ai Deep Purple, passando per i Black Sabbath. In sala prove la band inizia a creare sessioni con composizioni originali sulla base di una nuova sensibilità sviluppatasi dall’ascolto dei dischi e gruppi che influenzano i singoli musicisti, oltre ai già citati impossibile non ricordare anche Colosseum, King Crimson e tutto quell’immaginario che, solo anni dopo, verrà classificato come “prog”, ma che all’epoca è identificato semplicemente come “avanguardia”. Il concept che il gruppo crea è davvero particolare, si sviluppa su testi scritti dal cantante Ugo Ponticiello, e narra di un uomo che attraverso una seduta spiritica ricerca se stesso, abbandonandosi alla metafisica e all’Aldilà per ricercare una ragione di vita, ma trovandosi solo a vivere un terribile e reale incubo, dove trova se stesso, ma abbrutito da tutti i mali della società moderna.
La parte musicale sviluppa una suite con un impianto di base rock, con chitarra elettrica, basso, batteria e organo Hammond, che coesistono in un sound che sa anche sperimentare. La composizione è al centro dei tantissimi concerti tenuti dalla band, a fianco di gruppi come Jumbo, La vecchia locanda, La nuova idea, oltre agli affermatissimi New Trolls, Le orme e il Banco del Mutuo Soccorso. Gli Spettri vivono una stagione molto creativa nel mondo dell’allora “musica d’avanguardia”, suonando nell’ambito di importanti festival.
A Firenze gli Spettri sono di casa allo Space Electronic, punto di riferimento delle nuove culture musicali e non solo. La suite viene registrata nel 1972, in un unica sessione. Ma con la seconda metà degli anni ’70, le nuove tendenze musicali e il disinteresse del pubblico nei confronti di una musica colta e da ascolto, porterà il gruppo a trasformare le proprie scelte ed il progetto Spettri rimarrà in sospeso fino al 2011, quando quel nastro a bobina passa nelle mani della Black Widow Records e diventa finalmente disco. L’accoglienza è trionfale: interviste, copertine e lunghi articoli, non solo della stampa specializzata.
Del resto la qualità è ottima e, a differenza di altri generi, il prog-rock ha mantenuto uno zoccolo duro di fan e vive oggi una seconda vita. Insomma, ha 40 anni, ma potrebbe essere stato realizzato oggi, questo concept-album di debutto degli Spettri. Aprono il concerto i Now, altro nome di spicco del prog-rock fiorentino targato ‘70. La serata chiude la rassegna “Lo Space Electronic a Firenze – culture underground” ideata da Associazione Emmepi Eventi per Estate Fiorentina 2012. A cura di Bruno Casini.