Se dalla Regione non arriveranno risposte certe e atti concreti sull’attuazione delle leggi che regolano le politiche per la salute, i sindaci della Società della Salute Nord Ovest sono pronti a concludere definitivamente un’esperienza che ha consentito di ridurre le spese in anni di crisi e di rivelarsi uno dei più solidi e avanzati esempi d’integrazione socio-sanitaria della Toscana. È quanto afferma il documento inviato alla Regione dall’assemblea dei sindaci degli otto comuni della SdS Zona Fiorentina Nord Ovest, che denuncia uno “smarcamento della Regione dalla sua creatura, lasciata a sé stessa, politicamente orfana e senza sostegno”, che va ad aggiungersi alle difficoltà economiche strutturali causate dall’azzeramento dei fondi nazionali.
“Solo l’integrazione può far sopravvivere i servizi sociosanitari territoriali in tempi di crisi, invece vediamo che i processi di riorganizzazione hanno visto un crescente accentramento delle funzioni”, sostengono i sindaci di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Signa e Vaglia. Per poter proseguire l’esperienza della Società della Salute - prosegue il documento - è indispensabile attuare almeno una parte delle disposizioni previste dalle leggi regionali 40/2005 e 66/2008 in termini trasferimento alla SdS delle risorse sulla disabilità e la non autosufficienza.
“La nostra volontà non era certo quella di utilizzare risorse della sanità per farne chissà che cosa, ma di mettere a disposizione la nostra maggior conoscenza del territorio e dei bisogni dei cittadini per una migliore e più efficiente organizzazione dei servizi, a fronte della riduzione delle risorse e comunque nell’ottica dell’appropriatezza, dell’efficacia e della equità”. “Proseguiremo il nostro lavoro fino alla redazione del Piano integrato di salute prevista entro il novembre prossimo - concludono i sindaci nel documento - in assenza di novità entro quel termine, il Piano sarà anche il testamento politico del consorzio”.
(rm)