“Sono più di 3mila i lavoratori appesi a un filo, in Toscana. Si tratta dei dipendenti di aziende in crisi da mesi o addirittura da anni, nelle cui casse Fidi Toscana o la Regione stessa continuano inutilmente a pompare denaro”. A lanciare l’allarme è la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto), vicepresidente della Commissione emergenza occupazionale. Dalla Eaton (250 dipendenti) alla Isi (450) passando per la Mabro (oltre 250), il conto è presto fatto: nella lista dei lavoratori “sospesi” compaiono anche i circa 2mila della Lucchini di Piombino, che ha appena annunciato la sospensione della produzione per 4 settimane, i 45 dipendenti della Synthec di Massa, per i quali potrebbe scattare la cassa integrazione straordinaria già dal prossimo autunno e gli oltre 100 dello stabilimento De Tomaso a Livorno. “Dopo i casi Mabro, Eaton e Easy Green – attacca Staccioli - adesso anche la De Tomaso finisce davanti al giudice fallimentare.
Con e nonostante l’appoggio di Fidi Toscana”. “Ma le società che chiudono i battenti o si trasferiscono altrove dopo aver incassato soldi pubblici – continua la consigliera – non si contano più. Ne è un esempio la Synthec, partecipata da una finanziaria statale, che per acquistare l’area dello stabilimento di Massa ha utilizzato 12 milioni di euro di finanziamenti europei. E adesso fa le valige e torna in Veneto, lasciando a piedi gli operai”. “Quanti altri lavoratori dovremo ancora illudere a suon di interventi pubblici, prima di dare una svolta alle politiche di sviluppo? Senza contare che a pagare, alla fine dei conti, sono i lavoratori stessi: a finire nelle malmesse casse delle aziende in crisi sono i nostri soldi”. “E’ ora di cambiare strategia – conclude Staccioli - : investiamo le risorse nelle realtà più innovative del territorio, in chi sfida la crisi per tentare un nuovo business, nelle piccole medie imprese che tuttora costituiscono l’ossatura dell’economia toscana”.