Le corse automobilistiche negli anni hanno subito cambiamenti epocali. Da piloti coraggiosi e spericolati a macchine sempre più tecnologiche. Tra le glorie del passato che sono rimaste nel tempo c’è sicuramente un marchio, che ne ha fatto e continua a farne la storia: il cavallino rampante nero su sfondo giallo che ancora oggi emoziona i tifosi di tutto il mondo. E Firenze, il prossimo 30 giugno, celebrerà quel cavallino nero che, unito al fondo giallo e al tricolore italiano, è divenuto simbolo della Scuderia Ferrari.
Quel giorno farà tappa nella nostra città ‘Ferrari Cavalcade’, una ‘cavalcata’ sulle strade e nelle città che furono e sono legate alla storia ed alla realtà di quello storico marchio attraverso le bellezze naturali ed artistiche delle terre di Emilia Romagna e Toscana: provenienti dal circuito del Mugello, e scortate dalla moto della polizia stradale, 120 Ferrari faranno una breve sosta in piazza Signoria. L’obiettivo di questa iniziativa, voluta personalmente dal Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo, è anche quello di dare la possibilità agli appassionati di condurre la propria Ferrari su quelle strade che, in passato, furono sedi di epiche gare come la Mille Miglia e il circuito del Mugello.
E non solo: vi sarà la possibilità di guidarla nei celebri autodromi di Imola, Fiorano e del Mugello dove le vetture di Maranello di tutti i tempi hanno corso e vinto e dove, nel caso di Fiorano, si sviluppano i futuri modelli destinati alla strada. Dalle terre di Romagna nasce anche il mito del ‘cavallino rampante’. Francesco Baracca, eroico pilota della Prima guerra Mondiale e nativo di Lugo, lo aveva dipinto sulla fusoliera del proprio biplano da combattimento. Fu la madre del pilota, la contessa Paolina, a proporre a Enzo Ferrari di usare lo stesso emblema, dicendogli che gli avrebbe portato fortuna.
Da lì nacque il moderno simbolo. «Ferrari è da sempre sinonimo di bellezza e stile, oltre che di tecnologia – ha sottolineato l’assessora al turismo Cristina Giachi – e anche gli affari hanno bisogno della bellezza: Ferrari e Firenze sono un grande binomio. Per il commercio e gli esercenti del centro, inoltre, può costituire un indotto significativo avere i protagonisti dell'evento a passeggio per qualche ora tra vetrine, ristoranti e musei. Il ‘cavallino rampante’ è uno dei marchi più gloriosi della nostra imprenditoria.
In questo tempo di crisi l’Italia deve scommettere ancor di più sul made in Italy, proprio a partire da una scuderia storica come la Ferrari» «L’auto d’epoca, inoltre – ha sottolineato l’assessore Giachi – è un magnifico concentrato di meccanica, design e costume. Ogni vettura racconta una storia: la sua, quella della sua epoca. Anche se il design e la tecnologia sono in continua evoluzione, il fascino di queste vecchie carrozzerie, di questi motori artigianali, cattura anche loro».