Firenze, non diversamente da altre città d'Italia, ha messo in cantiere negli anni alcune opere strategiche.. in parecchi anni di governo cittadino si sono succeduti progetti e giunte operative che hanno messo le basi per partire con azioni dirette a cambiare l'aspetto e l'utilità del territorio. Adesso, con la crisi quel che si presenta allo sguardo sono i cantieri fermi, le transenne abbandonate, i cartelli gialli con le scritte nere che rimandano a veri e propri ''miraggi urbani''. Il Patto di stabilità blocca dunque l'avanzamento dei lavori, ma sono proprio tutte spese utili? "I continui ritardi e i problemi legati ai finanziamenti non consentono ancora di realizzare gli interventi infrastrutturali di cui Firenze ha bisogno per uscire da una situazione di stallo che dura ormai da troppo tempo.
Le linee 2 e 3 della tramvia in project financing per un importo dei lavori di 317 milioni di euro sono ancora lontane dall’operatività" questo il parere dei sindacati Cisl e Filca di Firenze. "In particolare per la linea 2 che interessa la zona di maggior sviluppo dell'area metropolitana, collegando l'aeroporto con la nuova stazione Alta Velocità e servendo i nuovi insediamenti dell'università e del tribunale nell'area di Novoli, assistiamo a ritardi nei finanziamenti e la riattivazione dei cantieri avverrà solo dopo l’estate.
Lo stesso dicasi per i forti ritardi della linea 3 (quella che collegherà Careggi a Viale Strozzi) il cui inizio lavori era previsto per lo scorso marzo". "Questo non permette di andare verso quella mobilità sostenibile che da tempo auspichiamo per la nostra città. Bisogna sempre più pensare ad un trasporto pubblico integrato, lavorando con determinazione al completamento dell'opera dell'Alta Velocità ed ultimando quanto prima il progetto della tramvia, per sostenere il legame ferro-gomma e promuovere, di conseguenza, una vera mobilità sostenibile. Anche i lavori del nodo ferroviario stanno subendo forti ritardi nei tempi di avanzamento lavori per la ben nota vicenda delle terre di scavo e questo sta avendo importanti conseguenze in termini occupazionali e di sviluppo dell’indotto che ruota intorno all’opera della TAV. Al di là delle responsabilità, resta una città che dura fatica a fare e che in alcuni casi accumula ritardi notevolissimi.
E i ritardi allontanano la modernizzazione in una città che invece ne avrebbe davvero molto bisogno; dalle grandi opere fino ad appalti di interesse strategico per Firenze ma che, per «intoppi» di varia natura, rallentano se non addirittura bloccano molte importanti opere. Opere queste che possono davvero cambiare il volto della nostra città in termini di trasporto ma anche in termini di sviluppo occupazionale e che darebbero respiro nei prossimi anni al settore dell’edilizia e a tutto l’indotto ad essa collegato.
Tante lungaggini fanno sì che si perdano tanti posti di lavoro. Facciamo quindi un appello a tutti coloro che comprendono l’urgenza del fare perché è strategico, crediamo, accelerare i tempi per sbloccare i finanziamenti in alcuni casi e dare sviluppo a tutti quei progetti di riqualificazione urbana che ancora non si realizzano, paralizzando lo sviluppo e la crescita infrastrutturale della nostra città".