In attesa dell’apertura a Firenze di un museo dedicato all’arte italiana del secolo scorso( progetto che, dopo lunghissima attesa , dovrebbe finalmente concretizzarsi, entro due anni, alle ex Leopoldine ), una parte del ricco patrimonio novecentesco fiorentino è in mostra a Viareggio alla Galleria d’arte moderna e contemporanea “Lorenzo Viani”. “Il ‘900 nelle raccolte civiche fiorentine” è il titolo della mostra che offre una buona scelta di quanto ci sia a Firenze di opere del Novecento.
Se l'immagine di Firenze è legata alla grande arte del passato, esiste un'arte novecentesca importante anche se non abbastanza esposta e mostrata. E' il Novecento di Guttuso, Sironi di De Chirico e Carrà, di Fontana e di Rosai e adesso Viareggio ne mostra un’anteprima,sino al 25 novembre. L'idea di un museo del Novecento a Firenze è antica. Era un'idea e un progetto di Carlo Ludovico Ragghianti che nel 1966 su incarico del Comune e dell'Azienda per il turismo stava lavorando a un progetto di museo d’arte contemporanea che completasse la Galleria d’Arte Moderna, desse uno sviluppo permanente alla mostra”Arte moderna in Italia 1915-1935”, che Ragghianti stava preparando e soprattutto rilanciasse il ruolo culturale della città.
L’alluvione impresse un’accelerazione al progetto. Ragghianti a nome del Comitato del Fondo Internazionale per Firenze scrisse fin dal 15 novembre 1966 a numerosi artisti invitandoli a donare alla città una delle loro opere, «perché è mia persuasione che il moderno possa compensare l’antico distrutto o compromesso». E incredibile fu la risposta degli artisti, molti dei quali, da Vinicio Berti a Corrado Cagli, da Primo Conti a Emilio Vedova, aderirono immediatamente. Tanto che, già nel febbraio del ‘67, fu possibile allestire a Palazzo Vecchio una prima mostra con 231 opere, intitolata Gli artisti per Firenze, inaugurata dall’allora sindaco Piero Bargellini. A questa prima raccolta si aggiunse l’acquisizione, nel febbraio 1970, dell’incredibile collezione di Alberto Della Ragione: 241 capolavori tra pittura e scultura, all’epoca valutati 700 milioni di lire, da Morandi a Severini, da Carrà a Guttuso, compresa la splendida Pisana scolpita da Arturo Martini, tra i pezzi forti della mostra versiliese.
Opere che l’ingegnere navale campano, trapiantato a Genova, accettò di dare a Firenze perché qui sarebbero state accessibili «alla più vasta immaginabile comunità di amatori di arte e di pittura», ma che invece conobbero un destino totalmente diverso: inizialmente esposte a Palazzo Bombicci, in piazza della Signoria, furono trasferite al Forte Belvedere, da tre anni inaccessibile perché sotto sequestro. A questi due nuclei si sono aggiunte poi collezioni minori o donazioni di singoli artisti, finite nei depositi o disperse nelle sale di Palazzo Vecchio, esposte in via temporanea, spesso dimenticate.
Oggi le raccolte civiche fiorentine contano 1.500 opere, e la mostra di Viareggio ne seleziona ottanta, presentate in ordine cronologico lungo l’arco 1913-1978. Una scelta dettata dalla volontà di offrire una sorta di «antologia» del Novecento, impostata sulla più ampia varietà di nomi possibile. Una bella anteprima di quello che sarà il futuro museo del Novecento a Firenze. E' curioso che il Comune di Firenze non abbia trovato un luogo in città per esporre queste opere.
Speriamo , comunque, nella pronta realizzazione del Museo, anche se una lunghissima attesa e i numerosi progetti naufragati hanno reso scettici buona parte dei fiorentini. La mostra è accompagnata da un bel catalogo, edito da Percorsi d’Arte, che presenta le opere selezionate con i contributi di Alessandra Belluomini Pucci, Antonella Gioli, Gioela Massagli, Claudia Menichini, Giovanna Uzzani. di Alessandro Lazzeri