L'alba della crisi derivata dalla bancarotta dei principali Istituti di credito degli Stati Uniti avvenuta nel Settembre del 2008. E' questo quanto ci racconta “Margin Call” del regista esordiente J. C. Chandor che non si occupa dell'effetto domino che, dall’epicentro americano ha finito con il travolgere tutto quello che si trovava sul suo percorso e ha messo letteralmente in ginocchio milioni di persone in tutto il mondo. Il regista punta l'obiettivo su una banca d'investimento statunitense (la Lehman Brothers ?) raccontando le venti quattro ore che hanno innescato la crisi. Eric, uno dei dipendenti più longevi di una grosso istituto finanziario newyorchese, viene licenziato e costretto ad abbandonare in fretta il suo posto di lavoro.
Lascia, però, in eredità al giovane collega Peter un file scottante che, una volta analizzato, rivela impietosamente la gravissima situazione economica della banca, entrata nel suo ultimo giorno di vita. Chandor ha evitato un discorso troppo tecnico e incomprensibile, per indagare nella forma di un thriller le vicende di un gruppo di broker nell'arco della notte che ha preceduto l'esplosione della crisi che ha cambiato i destini di molte persone. Le atmosfere sono tese come peraltro quelle dei due film dedicati da Oliver Stone a Wall Street, i dialoghi tra i protagonisti sono serrati, l'evidente cinismo è il leit motiv del film che evidenzia i lati più o meno umani dei protagonisti che sono interpretati da un cast importante(Kevin Spacey, Jeremy Irons, Paul Bettany, Zachary Quinto, Stanley Tucci, Demi Moore e Simon Baker) . “Margin Call” procede un po' a sprazzi , con un prologo che nel cinismo e nella durezza dei primi minuti è una sorta di antipasto di quello che vedremo e sentiremo da lì in poi.
Nella parte centrale rallenta parzialmente, il ritmo si fa meno serrato per poi riesplodere nell’ultimo quarto d’ora grazie ai dialoghi che si intensificano tra i protagonisti. Una sorta di esplosione di parole ed espressioni che è esaltata dalla qualità degli attori,tra i quali emergono un grande Kevin Spacey nella parte di un cinico, per così dire, pentito e un Jeremy Irons straordinario che da spessore al grande manager della società. Chandor confeziona una pellicola di valore, un film di denuncia che permette di analizzare un vero e proprio microcosmo composto da manager e analisti a rischio, che non suscitano alcuna simpatia.
Margin Call è una storia americana ,narrata nell'arco delle 24 ore, che indaga nelle menti di uomini senza scrupoli, costretti a prendere una decisione che avrà ripercussioni senza limiti per loro stessi e per l’intera economia del paese. Un film di rara efficacia e attualità che si inserisce nella miglior tradizione civile della filmografia statunitense. Alessandro Lazzeri Trailer: http://youtu.be/69ExXCzQqHw