Tra gli eventi speciali la mostra con 60 locandine di film horror originali provenienti da tutto il mondo. 50 film tra lunghi e corti e 15 ospiti i protagonisti del Festival. In anteprima mondiale 15 minuti di Wrath of the Crows di Ivan Zuccon, film che uscirà nel 2013 Seravezza (Lucca) – Sarà il focus sul cinema italiano di “genere” degli anni ‘60 e anni ’80 tra gli eventi della prima edizione di Operazione Paura, il festival internazionale di cinema horror ideato e diretto dall’associazione B-Side a cura di Laura da Prato e Silvia Gemmi, che si terrà a Seravezza (Lu) nella suggestiva cornice delle Scuderie Granducali e di Palazzo Mediceo, dal 24 al 27 maggio.
L’associazione B-Side presenta un festival dedicato alla riscoperta del genere horror in Italia, con un percorso storico mirato a coinvolgere le opere dell’origine e le ultime produzioni, a trattare le influenze in campo italiano ed estero e mostrare le maestranze e il grande lavoro artigianale antecedente alla visione sullo schermo. La manifestazione nasce grazie all’impegno e alla passione di un gruppo di under 30 riuniti nell’associazione B-Side, il cui intento è quello di rivalutare agli occhi del pubblico un genere troppe volte sottovalutato.
Operazione Paura è il primo festival di cinema italiano a essere interamente finanziato con il “crowd funding' (il cosiddetto finanziamento dal basso) grazie alla portale www.eppela.com. Operazione Paura è organizzata dall’associazione B-Side e patrocinata dalla Regione Toscana, la Provincia di Lucca Fondazione Terre Medicee e il Comune di Seravezza. Il programma Il ricco cartellone prevede la retrospettiva I Maestri (un focus sul cinema di genere dagli anni 60’ agli anni 80’), il cinema breve con le sezioni Cortonatura (vetrina dedicata alle opere dei giovani registi emergenti italiani) e SediciCorto (una selezione di cortometraggi internazionali in sinergia con l’omonimo festival di Forlì).
Libri, mostre e anteprime mondiali nella sezione Effetti Collaterali e le anteprime nazionali e toscane nel programma dal titolo Prime Visioni. La retrospettiva I Maestri presenterà 10 film che ripercorrono il genere horror dagli anni ‘60 agli ’80. Saranno presentati film cult di autori del calibro di Mario Bava, padre della cinematografia gotica italiana e famoso per la creazione di effetti speciali ingegnosi (il titolo del festival è un omaggio all’opera omonima del maestro realizzata nel 1966); Lucio Fulci, osannato dai critici cinematografici francesi come il “Poeta del macabro”; Camillo Mastrocinque e Antonio Margheriti colonne portanti del genere amati anche da Andy Warhol.
Non potevano mancare i film Dario Argento “maestro del brivido” che ha influenzato largamente la produzione di autori contemporanei come Quentin Tarantino, John Landis, John Carpenter e Robert Rodriguez. La sezione Effetti Collaterali è dedicata ad eventi speciali tra anteprime, presentazioni libri e mostre: per la prima volta in Italia sul grande schermo sarà mostrata la web serie Dive Cattive Madame X di Gianluca Pagani, una soap-opera horror ispirati al cinema noir e horror degli anni 60 e 70, un omaggio alle donne vittime e carnefici.
Non manca l’arte a completare il percorso a tutto tondo dedicato dall’associazione B-Side al genere di cinema troppo spesso bistrattato dalla critica: sarà inaugurata domenica 20 maggio, alle ore 18, la prima in Italia del genere, la mostra L’orrore sulla carta con oltre 60 locandine originali di film horror. Di effetti speciali si parlerà dopo la proiezione di Scary Tales di Roberto D’Antona (2012) con la make up artist Paola Emos Mattiace. Molte le presentazioni di libri dedicate al tema legate al tema gotico con gli ospiti del festival. Anteprime e rarità nella sezione Prime Visioni il festival apre una finestra sul cosiddetto “nuovo horror”, presentando alcune delle opere più recenti o recentissime legate al genere: il programma prevede l’anteprima mondiale (15 minuti di footage) del film Wrath of the crows di Ivan Zuccon, in uscita nelle sale italiane ad aprile del 2013 alla presenza dell’autore.
Il film racconta di alcuni detenuti (Larry, Deborah, Hugo, Hernest, Liza) che subiscono le ingiustizie perpetrate dal capo delle guardie (l’Ufficiale) e dai suoi aguzzini. La fuga è un sogno per i prigionieri che non sanno cosa ci sia al di là delle mura, e nemmeno gli interessa: l’importante è fuggire da quel luogo maledetto. Tra le attrici Debbie Rochon e Tiffany Shepis. La sezione presenta Roma fantastica di Luigi Cozzi (2011); The Museum of Wonders di Domiziani Cristopharo (2008); Blood Line di Edo Tagliavini (2011); Cristopher Roth di Maxime Alexndre e Mario Bava – Operazione Paura, documentario di Roberto Pisoni e Gabriele Isetto (2004, 2010), una inedita intervista a Roger Corman che parla di Bava come maestro di cinema.
In esclusiva per il grande schermo, il progetto multiregistico POE (Poetry of Erie) in cui 13 registi italiani e rigorosamente indipendenti riporteranno su grande schermo le opere dello scrittore e poeta Edgar Allan Poe. Tra i documentari della serzione La notte americana del dr.Fulci di Antonietta de Lillo (1994), prodotto da MarechiaroFilm. Non mancano sinergie e collaborazioni tra festival nella prima edizione di Operazione Paura con la sezione dedicata alla migliore selezione di cortometraggi della famosa manifestazione Sedici Corto International Film Festival di Forlì.
Presenterà una serie di cortometraggi dedicati al panorama internazionale contemporaneo. Ai giovani registi sarà dedicata una sezione a parte dal titolo Cortonatura, una selezione non competitiva di 20 corti per offrire una vetrina ai tanti appassionati cinefili che si avvicinano al mondo della produzione indipendente. Ingresso proiezioni: 13 euro abbonamento per tutto il festival; per informazioni: www.operazionepaura.org; operazionepaura.org@gmail.com Da “Diabolik“ di Mario Bava del 1968 a “L'uccello dalle piume di cristallo” del 1971 di Dario Argento, da i “Vampiri” di Riccardo Freda del 1957 a “Zombie2” di Lucio Fulci del 1979.
Sono queste alcune tra le 60 locandine, fotobuste e manifesti originali di film horror italiani della mostra “L’orrore sulla carta” esposte in occasione della prima edizione della rassegna cinematografica “Operazione Paura” che si terrà a Seravezza dal 24 al 27 maggio. La mostra, che sarà inaugurata domenica 20 maggio alle ore 18.00 presso il Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca), è unica in Italia nel suo genere per la rarità e numero di esemplari esposti (sarà visitabile fino a domenica 3 giugno ad ingresso libero). I pezzi, provenienti dalla collezione privata del critico cinematografico e collezionista Roberto D’Onofrio, ripercorrono la storia del cinema di genere italiano dalla fotobusta originale de I Vampiri di Riccardo Freda del 1957, il primo horror italiano riconosciuto come tale, iniziato da Freda e completato da Mario Bava, a Wrath of The Crows di Ivan Zuccon, l’ultimo film horror italiano in ordine cronologico, in uscita nelle sale nella primavera 2013.
Visitatori e appassionati del genere avranno la possibilità di ammirare tra gli altri rarità e prime stampe di manifesti originali di film cult di Dario Argento, come Il gatto a nove code del 1971 (di cui saranno esposte anche la locandina e dieci fotobuste originali), di Mario Mancini con Frankenstein ’80 del 1972, unico film di Mancini come regista (in seguito si specializzerà come fotografo di scena), locandine e fotobuste di Mario Bava (la prima e la seconda ristampa di Terrore nello spazio del 1965 e Shock del ’77), la locandina numerata ed autografata dal regista Lucio Fulci del film Zombie2 del 1979, e molte altre ancora.
All’interno dell’esposizione sarà presente una sezione dedicata ai “memorabilia horror” (oggetti legati a film horror) con numerose edizioni limitate di uscite straniere (Cina, Germania) di film horror italiani e oggettistica proveniente dai set cinematografici. La peculiarità dei manifesti, locandine e fotobuste in esposizione appartenenti agli anni sessanta fino a quelle degli ultimi anni settanta è quella di essere delle vere e proprie illustrazioni curate dai più illustri disegnatori dell’epoca.
Dagli anni sessanta, infatti, la figura dell’autore di manifesto subirà una trasformazione, diventando sempre meno “pittore” e sempre più “grafico pubblicitario” in grado di progettare un prodotto che si avvia a essere decisamente commerciale di pari passo con la diffusione sempre più allargata dell’informazione e della pubblicità che faranno del manifesto uno dei media maggiormente usati nel secondo dopoguerra.