Era il 12 maggio 1887 quando il Re Umberto I e la Regina Margherita tirarono giù l’enorme lenzuolo che copriva la facciata appena ultimata di Santa Maria del Fiore. Domani, dopo 125 anni, quella giornata sarà ricordata dal presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani con la deposizione (ore 10,30) di una corona di alloro nella basilica presso il busto dell’architetto Emilio De Fabris che realizzò la facciata e con un convegno presso il centro di Arte e Cultura dell’Opera di Santa Maria del Fiore (ore 10,45) al quale parteciperanno oltre a Giani, monsignor Claudio Maniago, il presidente dell’Opera Franco Lucchesi, la sovrintendente del Polo Museale Cristina Acidini, la sovrintendente per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici Alessandra Marino, il consigliere dell’Opera Bruno Santi, il professore di storia della chiesa medievale presso la facoltà teologica dell’Italia centrale Leonardo Cappelletti, il professore Francesco Gurrieri.
La cerimonia di domani è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio da Giani e Bruno Santi. “E’ importante – ha detto Giani- ricordare un momento storico importante per Firenze, per l’Italia e per il mondo intero. La città nei giorni che seguirono l’inaugurazione della facciata fu in festa per oltre un mese. Ci furono eventi, concerti, i canottieri gareggiarono per la prima volta, via Tornabuoni fu illuminata con la luce elettrica. Fu un momento di coinvolgimento popolare. Basti pensare che gli stemmi, i blasoni sulla facciata della basilica sono quelli delle famiglie che parteciparono alla sottoscrizione popolare con la quale furono raccolti i finanziamenti per la realizzazione dell’opera.
Per questo è una pagina di storia incomparabile nella nostra città”. E sugli stemmi , la storia della facciata il Comune ha pubblicato uno studio dal titolo “La Facciata di Santa Maria del Fiore e i suoi stemmi, l’edificazione e il concorso dei cittadini” con l’introduzione di Giani, i testi di Leonardo Cappelletti e le fotografie di Sergio Collesei. In questo volume si ricostruisce questo momento importante di storia civile, religiosa, artistica e popolare di Firenze. Bruno Santi stamani ha ricordato i blasoni, fra cui quello degli Asburgo Lorena, di Paolo Demidoff, di Alfonso La Marmora, Federigo Stibbert e poi le statue incastonate nella facciata, oltre 100 alte fino a 4 metri.
Fra gli argomenti del convegno di domani “Il tema mariano nelle statue della facciata del Duomo” a cura di Santi, “La serie degli uomini illustri di Toscana” a cura di Acidini, “Una querelle lunga un secolo” a cura di Francesco Gurrieri, “La facciata dei fiorentini: storia di un orgoglio cittadino” a cura di Cappelletti, Le facciate del duomo di Firenze: architettura e metamorfosi” di Alessandra Marino.