L’arte contemporanea contro la mafia e in favore della legalità. Nasce con questo spirito la mostra del maestro Gaetano Porcasi, dal titolo “Dai Gattoparti alla Globalmafia”, che sarà ospitata nel percorso museale di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dal 4 al 22 maggio 2012. Nell’insieme, i vari quadri “narrano” un apocalittico ribaltamento in tragedia della civiltà aggredita dalla violenza mafiosa e oscurata dai misteri italiani. Di qui la rivisitazione delle grandi stragi di mafia – e, tra queste, la strage dei Georgofili ancora angosciante nella memoria dei fiorentini − ma anche di quelle di altra natura degli anni del terrorismo.
Una composizione di queste tele è divenuta la tessera 2012 della Cgil: i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel 20° anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, la rosa rossa dei partigiani e la bandiera tricolore dell'Italia liberata, le tragiche ginestre della terribile strage del 1° maggio ‘47, i nomi di tanti giornalisti, che cercavano verità e giustizia, assassinati dalle mafie. Ventisei grandi tele si susseguono nel museo di Palazzo Medici tra l’allegoria della Sicilia dei “Gattopardi” e la rappresentazione metaforica della “Globalmafia” che ne costituisce oggi l’espansione nel mondo.
Una mostra fortemente voluta dal Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, da sempre impegnato sul fronte della sensibilizzazione ai temi della mafia: basti ricordare gli incontri con esponenti di spicco della lotta alla criminalità organizzata come Nicola Gratteri e Raffaele Cantone. Oltre all’artista, alla inaugurazione venerdì 4 maggio, alle 17.00, saranno presenti Pier Luigi Vigna, il prof. Carlo Giuseppe Marino e Salvo Vitale, amico di Peppino Impastato. L’itinerario pittorico corre su un dramma che, dalla mafia alle mafie, è diventato mondiale.
I personaggi rappresentati si fondono con l’angosciante natura degli eventi dai quali sono estratti i loro volti. Segnano le tappe della resistenza dello Stato e della società civile. Tra essi, fiore nascente dall’orrore, c’è il volto, tenerissimo, di Rita Atria, la ragazzina nata in una famiglia mafiosa, morta suicida per seguire la sorte del suo “padre adottivo” Paolo Borsellino. Un ciclo espositivo che ripercorre alcuni dei momenti più drammatici della lotta alla mafia, illustrando anche un ricco repertorio di personaggi che hanno cercato di contrastare il mondo della criminalità.
Tra questi, un ritratto di “Joe Petrosino”, poliziotto italoamericano - uno dei primi morti per mafia -, del Prefetto “di ferro” Mori o del Generale Dalla Chiesa. Nel ventaglio di quadri esposti a Palazzo Medici, anche alcune opere per riflettere sulle grandi stragi compiute in Italia da Cosa Nostra: Piazza Fontana a Milano, la stazione di Bologna, i Georgofili a Firenze, solo per citare quelle più tristemente note. Tra i lavori di Porcasi spiccano anche “I Gattopardi” e le due “Globalmafie”, tele che mostrano l’evoluzione della criminalità organizzata, ormai diffusa a livello planetario, senza dimenticare un “Omaggio ai giornalisti uccisi dalla mafia”. Nei suoi esiti artistici − al di là del suo valore “didascalico” – la mostra è testimonianza di una singolare pop-art di impegno civile, affidata sia ad una densa simbologia, sia al crudo realismo di immagini forti (quasi provocatorie) e a colori esplosivi.
Vi si intuisce, quale fonte, la lezione di Renato Guttuso, ma si sviluppa su un percorso creativo avvicinabile all’arte “narrativa” dei grandi muralisti della scuola di Diego Rivera. Nota biografica Gaetano Porcasi, nato a Partinico (PA) nel 1965, ha perfezionato un innato talento artistico negli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. La sua maturazione artistica e la sua vocazione “educativa” (esercitata anche da docente nelle scuole superiori) sono l’esito di una ricerca tendente a sintonizzare la creatività con la passione civile.
Sue opere sono esposte in permanenza nella “Casa della legalità” di Corleone e nella pinacoteca di Villa Fidelia a Perugia. Tra le sue numerose mostre, di particolare rilievo è quella recente nella sede del Parlamento europeo. La Cgil ha adottato un suo quadro per la tessera dell’anno in corso.