Nella mattina di ieri, la stazione di Querceta del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, allertata dal 118 Versilia (centrale di riferimento), è intervenuta in soccorso di due escursionisti in difficoltà nei pressi del sentiero N°144 che dal paese di Arni (Stazzema) in alta Versilia sale attraverso il bosco del Fato Nero ed il monte Fiocca, fino al Passo Sella. I due escursionisti (le loro iniziali A.N. e M.R., provenienti dalla provincia di Pisa) partiti dall’abitato di Arni e sprovvisti di attrezzatura alpinistica, si trovavano nei pressi di un punto chiamato “Il malpasso” (proprio perché obbliga al superamento di un tratto di lisce rocce inclinate che, pur trattandosi di un sentiero CAI, la presenza di neve o ghiaccio rende insidioso) e, trovando un sottile strato di neve caduta nella notte, hanno cercato fuori dal sentiero una passaggio per evitare il punto ghiacciato, finendo in una zona di rocce ripide da cui non sono riusciti a proseguire ne’ a tornare indietro.
Visto il luogo, le condizioni meteo e il freddo tornato vicino allo zero è scattata la richiesta di soccorso. La scarsa visibilità non ha consentito l’intervento con l’elicottero neanche per l’avvicinamento del personale in quota, costringendo la squadra di soccorso a percorrere il sentiero dal basso dopo aver raggiunto con i mezzi il paese di Arni. I due escursionisti sono rimasti in contatto telefonico con i tecnici della stazione di Querceta, incolumi anche se infreddoliti fino a quando, verso le 13:00, sono stati individuati e, calandosi dall’alto con le corde sono stati raggiunti e messi in sicurezza.
Alcune calate con le corde sono bastate per riguadagnare il sentiero e tornare tutti insieme alle auto, raggiunte verso le 16:00. Il Soccorso Alpino e Speleologico Toscano ricorda così che le Alpi Apuane sanno essere bellissime compagne di gioco qualsiasi sia l’attività che si pratica, ma rimangono per esposizione e dislivelli, montagne impegnative e molto sensibili alle variazioni meteorologiche. È meglio rinunciare ad una escursione se ci si accorge di non essere adeguatamente attrezzati o se le condizioni ambientali non lo consentono.
Se invece che trattarsi del recupero di persone incolumi e collaboranti, ci fosse stata necessità di un recupero con barella di uno o più infortunati i tempi si sarebbero necessariamente dilatati e l’esposizione al rischio elevata anche per i soccorritori che si sarebbero dovuti muovere con carichi pesanti sulle spalle (fino e oltre 40 Kg a persona), su un terreno reso scivoloso dalla poca neve.