FIRENZE– “L’infanzia è ormai de-rubricata, quello dei bambini a ricevere una educazione fin dai primi anni non pare più un diritto, nella nostra Italia sono a rischio conquiste di civiltà che sembravano ormai pacifiche”. Il grido di allarme che sta salendo da Montecatini Terme nell’affollato (1.500 fra insegnanti, educatori, esperti, amministratori) convegno nazionale dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia è stato raccolto da Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione. “Non conta nulla che tutte le scienze, comprese quelle economiche, concordino sulla convenienza dell’investire sulla prima infanzia – ha proseguito Targetti nel suo intervento – se poi, all’arrivo della crisi, le politiche sull’infanzia scompaiono anche dall’agenda di un governo tecnico con passi indietro che sono preoccupanti rispetto al futuro del Paese.
E’ forse il momento di inventarci qualcosa di clamoroso, forme di protesta eclatante”. Stella Targetti si è interrogata sulla possibilità di una particolare “cura brasiliana”: Ligia Maria Leao de Aquino, docente universitaria a Rio di Janeiro e già coordinatrice del gruppo 0-6 in Brasile aveva appena terminato di raccontare l’esperienza di un gruppo nel suo paese (“Il movimento dei pannolini”) che si inventa azioni per sensibilizzare le classi dirigenti sulla difesa dei minori.
Una delle azioni, grazie a potenti amplificatori, consiste nel “bombardare” giorno e notte le sedi del Parlamento e del governo nazionale con la registrazione del pianto di un bambino. “Potrebbe essere un’idea per tenere sveglio qualcuno”, ha ironizzato la vicepresidente della Regione Toscana. Il convegno “Dalla parte del futuro. Risignificare parole e pratiche nei luoghi di infanzia“ è organizzato dal “Gruppo nazionale Nidi e Infanzia“, ‘associazione che da anni si batte sul fronte dei servizi educativi e delle scuole d’infanzia.
A Montecatini sono arrivati, per una tre giorni che si conclude nella mattina di questo sabato 31 marzo, circa 1.500 educatori: la Toscana è stata scelta – si legge nel programma – ”in considerazione dello sforzo della Regione stessa di sostenere, estendere e qualificare i servizi educativi per la prima infanzia”. In tre giorni la città termale ha visto un confronto nazionale, e internazionale, sulle buone pratiche 0-3. Il confronto si è sviluppato sia in plenaria che in 9 Commissioni di lavoro.
“Abbiamo ascoltato parole belle, e di questo siamo orgogliosi, sulla capacità di Regione Toscana nell’andare contro-corrente e nel continuare a mettere risorse a servizio dell’infanzia. Questo ci conforta e ci spinge a proseguire, ma ci dà anche maggiore consapevolezza su quanto sia fondamentale estendere, anche in questo ambito, le competenze delle Regioni e su quanto ci sia ancora da fare affinché non ci sia bisogno di azioni provocatorie per rendere effettivo il diritto del bambino a non essere dimenticato”.