In Italia ogni giorno si utilizzano più di 6.000.000 di pannolini usa e getta. Con una spesa consistente e “a fondo perduto” per l’acquisto dei pannolini stessi, ma soprattutto con un notevole volume di rifiuti prodotti e relativo impatto ambientale, poiché il pannolino tradizionale non può essere “riciclato” e, con l'avvento della raccolta porta a porta dei rifiuti, questo si tradurrà anche in un maggior costo di smaltimento a carico delle singole famiglie. Proprio per proporre una soluzione a questi problemi nasce il “Progetto Babygreen”, che a Certaldo viene promosso dall'Assessorato all'Ambiente, presentato lo scorso novembre per la “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”.
Un progetto che, dopo la distribuzione gratuita dei primi kit, giunge oggi alla seconda fase: la possibilità, per tutti i bambini dell'asilo nido per i quali verrà fatta richiesta, di usufruire del cambio con pannolini ecologici. Questo per far sì che a partire dalle strutture pubbliche, in questo caso l'asilo nido, si riducano i rifiuti in vista dell'avvento della raccolta porta a porta, per dare per primi un esempio virtuoso di riduzione dei costi e dei rifiuti. Il “pannolino ecologico” si compone così: una mutandina esterna in tessuto, che serve a contenere il pannolino vero e proprio; un pannolino di cotone spugnoso, con all'interno una specie di assorbente dello stesso materiale (in un kit ce ne sono cinque); una salvietta assorbente usa e getta che sta tra il corpo del neonato e il pannolino (nel kit un pacco da 100).
Il tutto è facilmente lavabile, ipoallergenico, biologico. Un modo per abbattere i costi dell'acquisto dei pannolini tradizionali, del loro smaltimento che peserà di più con l'avvio della raccolta porta a porta, ma anche per evitare più facilmente allergie ed irritazioni sulla pelle dei neonati. “Dopo la sperimentazione avviata a novembre, a partire da oggi, tutte le famiglie i cui figli frequentano l'asilo nido potranno richiedere gratuitamente di entrare nel progetto. Gli forniremo il kit di partenza, gratuito grazie ad un finanziamento pubblico ottenuto sul progetto, e le informazioni di base per iniziare ad utilizzarlo con i propri figli – spiega l'Assessore all'ambiente, Roberta Ceccherini – poi inizieremo a cambiare i bambini col pannolino ecologico anche qui, grazie alla formazione fatta ed alla collaborazione data dalle educatrici dell'asilo nido Arcobaleno, che è una struttura di qualità e all'avanguardia sia sul fronte educativo che su quello operativo e che ringrazio per la disponibilità data ad essere pionieri anche in questo progetto.
L'obiettivo e far sì che entro fine legislatura il pannolino ecologico venga utilizzato, perlomeno all'interno del nido, per cambiare tutti i bambini. Per un ente pubblico come il Comune si tratta di dare l'esempio che la riduzione dei rifiuti è possibile e che questi sforzi verranno ripagati anche da un beneficio economico”. Una iniziativa che parte anche nel Comune di Montelupo. Il primo kit prova sarà regalato alle famiglie con figli piccoli che ne faranno richiesta. I genitori di bambini piccoli potranno ritirare un kit prova presso l’Ufficio Unico del comune di Montelupo.
Il kit è composto da: mutandine impermeabili, 3 pannolini in cotone, una chiusura per i pannolini e una confezioni di fogli raccogli feci, che potranno essere gettate nel water o nel contenitore dell’organico. Il kit sarà accompagnato da una scheda che illustra le modalità di utilizzo e da un opuscolo informativo sull’inquinamento ambientale causato dai pannolini standard. L’amministrazione comunale distribuisce ormai da qualche anno ai genitori che vengono a registrare il proprio bambino all’anagrafe un kit informativo, contenente le informazioni utili per neo genitori.
Dal mese di aprile in questo kit sarà anche inserito un depliant che illustra l’iniziativa finalizza ad incentivare l’utilizzo dei pannolini lavabili. La scelta di far sperimentare direttamente alle famiglie i pannolini lavabili nasce dalla constatazione che molto spesso le persone sono reticenti perché ritengono che il loro utilizzo costituisca un aggravio nella già complessa situazione di neo genitori. In realtà usare questo tipo di pannolini è molto più semplice di quello che si crede: grazie all’apposito velo biodegradabile, infatti, le feci vanno a finire direttamente nel water mentre i pannolini sporchi possono essere messi a bagno in un secchio d’acqua, con un cucchiaio di bicarbonato, fino a che non ce n’è un certo numero.
Quindi lavati normalmente in lavatrice, da soli od insieme al bucato della famiglia, ad una temperatura massima di 60 gradi. Un aspetto non secondario riguarda anche il risparmio economico dato dall’utilizzo dei pannolini lavabili: per acquistare i quattro pannolini al giorno che servono in media ad un bambino nei suoi primi tre anni di vita, si superano abbondantemente i 2.000 euro in tre anni: l’acquisto di circa 20 pannolini lavabili costa invece dai 250 ai 300 euro in base al modello scelto.
“Da quando abbiamo introdotto il porta a porta ci siamo posti il problema dell’utilizzo dei pannolini e del loro conferimento in discarica. La tipologia comunemente utilizzata deve essere conferita nel grigio, con aggravi ingenti per le famiglie sulla bolletta. Per questo abbiamo agito in due modo: garantendo la possibilità ai genitori che portano i pannolini direttamente al centro di raccolta di non pagare questa tipologia di rifiuto e incentivando l’utilizzo di pannolini biodegradabili. Il ricorso a pannolini lavabili rappresenta un ulteriore passo avanti perché in questo modo non produciamo alcun tipo di rifiuto e nello stesso tempo abbiamo un cospicuo abbattimento dei costi”, afferma l’assessore all’ambiente Fernando Montesoro.