Crescono ancora, sebbene in modo lieve, le imprese toscane guidate da donne. Gli ultimi dati diffusi da Unioncamere Toscana e relativi alla fine del 2011 evidenziano che il 24% delle imprese toscane sono femminili (il dato, in aumento dello 0,2% rispetto al 2010, supera di mezzo punto quello medio nazionale, 23,5%), che il loro numero ha superato quota 100 mila e che sono più frequentemente a condotte da giovani rispetto a quelle con a capo un uomo (il 12% delle imprese femminili è guidato da donne sotto i 35 anni, il 10,4% per quelle non femminili). Nel 2011 le imprese femminili toscane hanno registrato un aumento dello 0,7% (in valori assoluti +714 unità) a differenza di quelle non femminili, calate dello 0,2% (-535 unità).
Rispetto al 2010 il tasso di sviluppo dell’imprenditoria femminile è comunque calato, era dell’1,6%. La Toscana è terza, per tasso di crescita, a pari merito con Marche, Veneto ed Emilia Romagna. Comandano Lazio (+1,3%) e Lombardia (+0,9%). Prato e Arezzo (+2,2% e + 1,8%), insieme a Firenze e Pistoia (+1,0% entrambe) sono le province che hanno dato maggiormente impulso alla crescita dell’imprenditoria ‘rosa’. A Massa Carrara, Lucca e Livorno (da -0,1% a -0,5%) l’andamento è stato opposto. “Secondo i dati di Unioncamere Toscana – ha commentato l’assessore al welfare con delega alle pari opportunità Salvatore Allocca – l’ulteriore crescita delle imprese femminili, seppur lieve, in una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando, è un segnale positivo che conferma come l’imprenditoria femminile rappresenti una concreta opportunità di impiego per le donne ma anche un’importante risorsa per la valorizzazione del territorio.
Inoltre, se diamo un’occhiata all’incidenza del target distinto per genere, le imprese femminili sono ‘più giovani’ di quelle maschili. Abbiamo perciò il dovere – ha aggiunto – di continuare a dare impulso alla volontà e alla capacità delle donne che vogliono impegnarsi in prima persona, anche attraverso il sostegno e la promozione di interventi e progetti come ‘Busy Ness Women’, nato per creare un più stretto collegamento tra imprenditrici esperte ed aspiranti, e ‘Be-Win, Business Enterpreneurship Women In Network’ che vuol sfruttare le potenzialità della piattaforma omonima per creare un networking interregionale di donne imprenditrici come snodo di scambio di conoscenze”. “L’attenzione della Regione per l’imprenditoria femminile – ha spiegato l’assessore alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini – è massima, così come quella per il lavoro delle donne in generale.
Siamo infatti convinti che senza il lavoro, la creatività, la professionalità delle donne non sarà possibile uscire dalla crisi e avviare uno sviluppo duraturo. Da dicembre è operativa la legge per l’imprenditoria giovanile e femminile che riempie un vuoto lasciato dalla legge nazionale 215. La legge è partita bene e conferma il dinamismo delle imprese rosa. Le domande presentate da aziende a titolarità femminile sono infatti la metà delle 222 ad oggi presentate. Ma la legge – ha aggiunto -è solo l’ultimo di una serie di interventi.
Come il patto per l’occupazione femminile siglato nel 2008, o come gli accordi con il sistema bancario per facilitare l’accesso al credito, che resta uno dei problemi più difficili per le piccole imprese e in particolare quelle di donne, ma anche il microcredito, i fondi per l’occupazione delle donne over 35, i voucher di co nciliazione, la carta formativa per riqualificare chi ha perduto il lavoro, oltre a tutti gli strumenti a sostegno delle piccole e medie imprese che la Regione si appresta a rifinanziare, anche con le legge di prossima approvazione per la competitivtà delle imprese, dove si trovano particolari attenzioni a sostegno delle imprenditrici”. Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini – Presidente Unioncamere Toscana “Rallenta il trend di crescita ma continua ad aumentare in Toscana il numero delle donne che fanno impresa.
Alla fine del 2011 sono più di 100mila e rappresentano una delle categorie più dinamiche del tessuto economico regionale. La Toscana si conferma una regione rosa, superando di mezzo punto percentuale il tasso di femminilizzazione nazionale. Un buon risultato anche se l’aumento dello 0,2% dell’incidenza delle aziende femminili all’interno del sistema imprenditoriale toscano dal 2010 al 2011 è dovuto anche all’attuale contesto di difficoltà congiunturali. Aumenta l’imprenditoria femminile perché si riducono le possibilità di lavoro dipendente soprattutto per le donne, che vengono così spinte a posizionarsi sul mercato del lavoro attraverso l’impresa.
Proprio perché aprire un’attività diventa una delle poche possibilità di affermazione professionale per le donne, il Sistema Camerale si impegna da sempre a sostenere l’imprenditoria femminile, ad esempio attraverso iniziative come BusyNess Women che investono su percorsi di mentoring fra imprenditrici affermate e aspiranti imprenditrici, piuttosto che promuovendo corsi di formazione specifici. Ma non basta: perché le donne possano raggiungere importanti livelli di produttività ed esprimere il loro potenziale per contribuire alla crescita economica del territorio sono necessari interventi congiunti tra istituzioni che coinvolgano il Welfare.
Possibilmente, con una attenzione particolare per le donne straniere, considerato che lo sviluppo generale delle imprese guidate da donne nel 2011 è riconducibile nella maggior parte dei casi alla vivacità delle straniere, soprattutto extracomunitarie”.