In una situazione in cui si sarebbero potute verificare forti tensioni per la omonimia delle due denominazioni, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e il Consorzio di tutela Vini di Abruzzo, per il vino “Montepulciano di Abruzzo”, hanno firmato oggi a Roma un protocollo d’intesa per condividere un percorso finalizzato a eliminare ogni possibile elemento di confusione nei consumatori di questi vini. L’accordo è stato siglato dai presidenti dei due Consorzi, Federico Carletti (Vino Nobile) e Tonino Verna (Vini d’Abruzzo), ed è stato sottoscritto anche dai due assessori regionali all’agricoltura, Gianni Salvadori (Toscana) e Mauro Febbo (Abruzzo), presente il direttore generale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Giovanni Piero Sanna. Il “Vino Nobile di Montepulciano” è un vino Docg, prodotto esclusivamente nell’ambito del territorio amministrativo del Comune di Montepulciano.
Nell’ultima vendemmia il “Vino Nobile di Montepulciano” è stato prodotto da 1.210 ettari per un totale di circa 64.880 ettolitri di vino; il termine “Montepulciano” è utilizzato proprio per identificare l’origine geografica del prodotto di cui è stata riconosciuta la denominazione di origine controllata nel 1996. Due anni dopo è stata riconosciuta la denominazione di orgine controllata “Montepulciano d?Abruzzo”, prodotta su un vasto territorio e che nel tempo ha avuto una notevole espansione di mercato.
Per quest’ultima denominazione il termine “Montepulciano” indica il nome del vitigno utilizzato per la produzione del vino abruzzese. Negli ultimi anni è emersa chiaramente la necessità di intervenire al fine di garantire che l’utilizzo del termine “Montepulciano” possa essere utilizzato senza recare pregiudizio a nessuna delle due denominazioni e, conseguentemente, assicurando ad entrambe una proficua coesistenza sul mercato. I due vini sono molto diversi tra loro, non solo sotto il profilo delle caratteristiche organolettiche, ma anche per le peculiarità dei rispettivi disciplinari di produzione; e pertanto la coesistenza sul mercato nazionale ed estero di due denominazioni diverse che contengono entrambe il termine “Montepulciano” rende necessario intervenire per garantire una immediata identificabilità. “La stipula di questo protocollo – ha commentato l’assessore Salvadori – ha esattamente lo scopo di promuovere sul mercato una corretta conoscenza e affermazione delle due denominazioni, con il comune interesse di far venir meno ogni possibile elemento di confusione nel pubblico dei consumatori .
I due Consorzi si impegnano ad intraprendere iniziative che valorizzino la corretta identificabilità dei due vini ed in particolare dei rispettivi territori di origine, anche con l’ausilio del Ministero, per una comunicazione ed informazione corretta che vada a ben identificare e distinguere i due prodotti”. E’ prevista a questo scopo la costituzione di un comitato paritetico permanente di monitoraggio dei mercati e della comunicazione, con la volontà di sostenere congiuntamente gli interventi a tutela delle denominazioni per la difesa del nome “Montepulciano” da ogni utilizzo distorto o lesivo dell’immagine e della qualità dei due vini. «E’ un momento importante che sicuramente rappresenta un incontro di pensiero tra le due realtà vitivinicole – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Federico Carletti – e che dovrà essere un punto di inizio per le attività di tutela soprattutto all’estero di questo nome, “Montepulciano”, che per i due vini di qualità assume una valenza totalmente diversa ed è per questo che vogliamo per il consumatore il massimo della chiarezza».
“Il nostro vino porta il nome della nostra città – spiega Franco Rossi, Assessore al Sistema Montepulciano – e questo accordo dal punto di vista del settore non può che rafforzare in noi la convinzione che è da una comunicazione integrata che possiamo raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo”. Con il protocollo d’intesa il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e il Consorzio tutela Vini d’Abruzzo dichiarano di operare congiuntamente nell’immediato e in futuro per la difesa del nome “Montepulciano” da ogni utilizzo distorto e lesivo dell’immagine di entrambi i vini Dop. Inoltre, grazie al Protocollo si stabilisce la costituzione di un Comitato paritetico permanente di monitoraggio dei mercati e della comunicazione, cartacea e telematica, al fine di indirizzare al meglio la promozione delle caratteristiche dei singoli vini.
Punto fondamentale sarà quello della tutela della denominazione che, sempre stando al documento, d’ora in avanti vedrà momenti di azione comune tra le due parti interessate. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha ottenuto il riconoscimento dal Mipaaf quale unico soggetto incaricato dal Ministero stesso a tutelare la denominazione (80 aziende circa in tutto). Unico Consorzio in Italia, oltre al Chianti Classico, ad aver ottenuto il riconoscimento nell'anno 2011 con il decreto del 20/12/2011.
L'operatività vera sull’intera denominazione (circa 80 imbottigliatori) è iniziata a marzo 2012. Nel 2011 sono state prodotte circa 7,5 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,4 milioni di Rosso di Montepulciano Doc. Per quanto riguarda il mercato del Vino Nobile si conferma la tendenza all’esportazione con il 61% (+2% rispetto al 2011) di prodotto mentre il restante 39% rimane in patria. L’export del Nobile si è rivolto come al solito soprattutto verso mercati storici come la Germania (45 per cento, + 8% rispetto al 2010) e la Svizzera (15%) sullo stesso piano degli Usa (15%).
Si sono riconfermati in forte crescita anche i mercati asiatici con il 9% del totale export e quello russo, in grande divenire, che nel 2011 ha assorbito il 3%.