Il prossimo 23 Marzo a Brescia l’Italia avrà nuovamente due pugili azzurri che si sfideranno per la corona continentale della prestigiosa categoria dei welter. Bundu vs Moscatiello s’inserisce in un ciclo positivo per movimento italiano professionistico che, solo nell’ultimo periodo, ha visto la disputa di 2 ottimi titoli italiani: quello dei pesi medi, protagonisti Simone Rotolo vs Matteo Signani e quello dei mediomassimi fra Orial Kolaj e Danilo D’Agata che vanno ad aggiungersi al derby italiano dello scorso 17 Marzo per il titolo silver WBC dei massimi leggeri fra Silvio Branco e Giacobbe Fragomeni, terminato con un pareggio che ha esaltato le doti di entrambi pugili pronti a darsi battaglia per tutti i 12 round. Fragomeni, Branco e Signani non sono certo pugili giovani – in tre hanno un'età media di oltre 40 anni – ma, facendo della longevità il loro biglietto da visita, rappresentano un esempio per tutto il movimento.
E poi c’è Luca Giacon, il Black Manba sardo imbattuto con 20 match, 19 vittorie di cui ben 17 per knock out, pronto a soli 23 anni per traguardi più ambiziosi del titolo dell’unione europea, che ha difeso con successo nel sottoclou Fragomeni Branco. Ed ancora giovani emergenti come l’aretino Orlando Fiordiglio classe 1984, impegnato nel sottoclou del 23 Marzo con Simone Cattin, in un derby che ha tutta l’aria di lanciare il vincitore ad un primo traguardo nazionale. Dunque, i pugili professionisti italiani, nonostante guadagni che sono delle nell’ordine di poche migliaia di euro per il titolo nazionale e poche decine – se va bene – per il titolo continentale, si dimostrano pronti a dare battaglia ed a mettere sul ring tutto il loro coraggio e la loro passione, in attesa che qualcosa cambi. Bundu vs Moscatiello si preannuncia come un match intenso.
Bundu farà ricorso a tutta la sua esperienza, 27 match con 25 vittorie e 2 pari, ed alla sua tecnica per “restare ancora un po’ campione e vedere cosa gli prospetta il futuro prossimo”. Moscatiello, pugile del 1982 con 13 vittorie su altrettanti match ed una percentuale altissima di knock out, proverà a strappare la corona al campione Leonard Bundu, che rappresenta l’avversario più difficile mai affrontato in carriera; comunque il pugile milanese non ci ha pensato un secondo a lasciare il match, per il più abbordabile titolo italiano, per provare l’avventura europea. Il nostro cuore è con Leonard, chiunque si sia fatto infilare un paio di guantoni in questa città o ami questo sport sa, che il boxeur fiorentino rappresenta la cosa più bella che sia successa al pugilato negli ultimi decenni. Ad ogni modo al termine del match applaudiremo il vincitore perchè, comunque vada, sarà ancora un italiano a guardare dal tetto d’Europa tutti gli altri. di Massimo Capitani