Dieci milioni per realizzare i primi 19 interventi di ripristino e riduzione del rischio idraulico all’Elba. Questo è quanto previsto nella prima ordinanza firmata oggi da Enrico Rossi, commissario per la ricostruzione. Ma nel complesso la Regione Toscana investirà, con proprie risorse, 35 milioni (30 nel comune di Campo dell’Elba e 5 in quello di Marciana). Tutti fondi regionali, dato che ad oggi nulla è arrivato dalle casse del governo. I contenuti di questa ordinanza sono stati illustrati dal presidente Enrico Rossi oggi pomeriggio nel corso di un incontro con il Consiglio comunale di Campo nell’Elba aperto della popolazione, molto partecipato dagli abitanti e imprenditori locali, a cui erano presenti anche il prefetto di Livorno Domenico Mannino e l’assessore provinciale Catalina Schezzini. Gli interventi di manutenzione straordinaria previsti dall’ordinanza sono 5, per una spesa di oltre 1 milione di euro.
A questi si aggiungono gli 11 interventi di ripristino per un ulteriore investimento di circa 2,5 milioni e i 2 interventi di riduzione del rischio idraulico per una spesa di 1,5 milioni, tutti nel comune di Campo dell’Elba. E’ poi previsto un intervento a Procchio (comune di Marciana) per la demolizione dell’”eco-mostro” e il ripristino dei canali ostruiti, per una ulteriore spesa di oltre 5 milioni. Nel suo intervento il commissario Rossi si è soffermato su due ulteriori aspetti: i cambiamenti climatici, i loro effetti e le abitudini che dovremmo tutti provare a cambiare.
Poi la necessità che anche il governo nazionale faccia la sua parte stanziando risorse aggiuntive indispensabili, non solo per completare gli interventi per la ricostruzione, ma soprattutto per i rimborsi ai privati, alle famiglie e alle imprese danneggiate. “Nell’alluvione del 7 di novembre -ha detto il sindaco di Campo nell’Elba Vanno Segnini – sono rimaste danneggiate 687 abitazioni, 439 veicoli e 223 imprese”. “Dobbiamo fare i conti con i cambiamenti climatici – ha detto Rossi – che ci costringono a cambiare abitudini e corrreggere errori.
Non possiamo più continuare a costruire sugli argini, tombare e imbrigliare i torrrenti. Per questo abbiamo approvato una legge che impedisce di costruire nelle aree a forte rischio idraulico. Si tratta di un provvedimento di prevenzione a cosa zero, indispensabile per evitare di ripetere questi errori. Per questo fintanto che sarò presidente non cambierò questa legge, nonostate le varie proteste che gia iniziano a manifestarsi. Lo ripeto per chiarezza: nelle aree a rischio idraulico non si dovrà tirare su neppure un mattone”. “Incito il Prefetto Mannino a rappresentare al governo la situazione di sofferenza dell’Elba.
Cosa che farò anch’io. Penso che non si trovi facilmente in questo Paese un sistema istituzionale che, come accaduto in Toscana, di fronte alla tragedia dell’alluvione si è responsabilmente rimboccato le maniche e ha affrontato in modo serio l’emergenza solo con proprie energie e risorse. Ora, per completare la ricostruzione, l’Elba merita un riconoscmento da parte dello Stato, tanto più dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha affermato – accogliendo il ricorso fatto anche dalla nostra Regione – che di fronte alle calamità naturali i costi non possono ricadere sulle comunità colpite, bensì sulla fiscalità generale.
E se non saremo ascoltati l’Elba deve prendere il treno per Roma e andare davanti a Palazzo Chigi e al Parlamento per chiedere che lo Stato faccia la sua parte. Su quel treno insieme a voi ci sarò anch’io”. Nel corso del dibattito sono stati sollevati problemi relativi al credito e ai tempi lunghi di concessione da parte delle banche, di promozione turistica in vista della nuova stagione, dell’organizzazione della sanità nell’isola, di come aiutare i giovani a conquistare la propria autonomia.
Su questi temi il confronto continua, sia con incontri a Firenze che nell’isola.