Si apre uno spiraglio sulla possibile revisione dell’imposta IMU sui fabbricati agricoli. Le aziende agricole del nostro Paese forse tireranno un sospiro di sollievo a seguito dell’approvazione dell’Odg sul decreto liberalizzazioni che prevede l’impegno del Governo a promuovere una revisione dell’Imu per le aziende agricole, dopo che il Governo stesso aveva dato parere contrario. È il frutto delle proteste degli agricoltori e delle associazioni di categoria che nei giorni scorsi hanno preso netta posizione.
E’ stato approvato un ordine del giorno in Parlamento, che propone di alleggerire il carico fiscale sugli immobili rurali ad uso strumentale, e di affrontare semmai una tassazione diversa per i fabbricati e per gli stabili agricoli che non più funzionali all’attività e che sono stati trasformati in abitazione. Anche il Ministro dell’Agricoltura Mario Catania è intervenuto in proposito, denunciando l’eccessiva pressione fiscale della manovra sulle imprese agricole e la necessità di riaffrontare in tempi brevi la questione dell’IMU.
Apprezzamento è stato espresso in merito dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori. “Un passo in avanti – ha dichiarato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – che fa tirare un piccolo sospiro di sollievo. La tassazione Imu sui fabbricati rurali ad uso strumentale, oltre ad andare a gravare su un settore che avrebbe anzi bisogno di essere risollevato, è una norma ingiusta in quanto i terreni e i fabbricati rurali sono dei mezzi produttivi e pertanto non possono essere considerati come accumulazioni di ricchezza patrimoniale.
Il nostro auspicio è questa applicazione dell’IMU venga presto rivista ed affrontata con ragionevolezza, poiché il settore dell’agricoltura rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia e per lo sviluppo rurale, oltre che un presidio fondamentale per la tutela paesaggistica della Toscana”.