Rendere più fruibile il grande patrimonio naturalistico del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze e diffondere nelle scuole la cultura della catalogazione. Le collezioni scientifiche dell’ateneo fiorentino sono al centro di un rinnovato percorso che renderà pienamente visibile il grande patrimonio pubblico di reperti custodito nelle sei sezioni del Museo. Questo è uno degli obiettivi del protocollo d’intesa siglato oggi tra Università di Firenze, Regione Toscana, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica nucleo territoriale Regione Toscana, Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze. L’intesa consentirà una migliore visibilità delle collezioni, attraverso il catalogo unico nazionale che il Ministero per i beni e le attività culturali ha adottato per l’acquisizione e la gestione integrata delle conoscenze sul patrimonio culturale italiano.
Le procedure di catalogazione adottate dal Museo serviranno poi da progetto pilota per far conoscere meglio anche le collezioni naturalistiche e paleontologiche degli istituti scolastici pubblici e privati. Secondo l’intesa firmata oggi, infatti, i metodi più aggiornati di schedatura potranno essere applicati anche ai reperti in possesso di molte scuole, ora non sufficientemente valorizzati. “Da oggi il Museo di Storia Naturale è più vicino ai cittadini e alle scuole. Uno stimolo in più per avvicinare l’affascinante mondo della scienza ai ragazzi.
Con questo protocollo d’intesa, la mole di reperti scientifici sarà consultabile con più facilità – ha commentato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana, Cristina Scaletti – Oggi abbiamo avuto un’ulteriore conferma dell’altissimo valore del sistema dei musei scientifici toscani. Siamo convinti che il processo di rinnovamento e innovazione, intrapreso grazie anche alla collaborazione continua con il Ministero per i beni e le attività culturali, è la strada giusta per far diventare davvero la cultura patrimonio di tutti”. “L’importanza di questo accordo si comprende bene se pensiamo agli otto milioni di esemplari che costituiscono il patrimonio del Museo — sottolinea Giovanni Pratesi, presidente del Museo di Storia Naturale – Solo in minima parte, ovviamente, possono essere esposti, ma attraverso i nuovi standard catalografici e la digitalizzazione delle schede anche i preziosi reperti che abbiamo in deposito saranno a disposizione di tutti.
Si tratta di un grande investimento per la promozione della cultura scientifica”. NOTA – Il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze www.msn.unifi.it è composto da sei sezioni distribuite in palazzi e luoghi monumentali nel centro di Firenze. Vi sono ospitati reperti di straordinario valore scientifico e naturalistico: gli erbari cinquecenteschi, le preziose cere del ’700, gli scheletri fossili di grandi mammiferi, le collezioni di variopinte farfalle, i grandi cristalli di tormalina, le spettacolari maschere Maori, i gioielli etnici dei popoli nativi, gli alberi monumentali dell’Orto Botanico.
E’ stato uno dei primi musei scientifici al mondo: fu fondato nel 1775, con il nome di “Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale”, dal granduca Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena, che riunì le collezioni naturalistiche e gli strumenti scientifici già conservati nella Galleria degli Uffizi.